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Cronaca

Canelli: se il Comune si vende
una panchina a 10 euro

Per raggranellare qualche soldo, oggigiorno, si vende un po' di tutto, grazie anche al web: dagli elettrodomestici usati alle gabbie per trasporto di animali, agli accessori vintage sino ai vini

Per raggranellare qualche soldo, oggigiorno, si vende un po' di tutto, grazie anche al web: dagli elettrodomestici usati alle gabbie per trasporto di animali, agli accessori vintage sino ai vini più o meno d'annata. Una regola alla quale non sfuggono neppure le amministrazioni pubbliche, gravate, in più, dalla rigida burocrazia: determine, visti degli uffici e pubblicazioni che necessarie per chiudere le pratiche che causano lungaggini e lavoro per la macchina pubblica.

Su per giù è l'iter percorso dal "Avviso di dismissione di arredo urbano", protocollo 10820, comparso sul sito del Comune di Canelli il 18 giugno scorso. Un documento che contiene indicazioni sulle procedure di vendita oltre agli oggetti che l'ente intende privarsi, redatto con tutti i crismi legislativo-burocratici, autorizzazioni comprese. La sorpresa arriva scorrendo l'elenco degli arredi in dismissione: una "panchina metallica in colore verde" recita l'avviso. Sorprendente anche il prezzo, pure a base d'asta: 10 euro. Si legge, infatti, che «l'amministrazione dismette a favore di interessati» la suddetta panchina attraverso il più classico dei percorsi, la gara, che venderà la seduta al miglior offerente. E il costo, si badi, non è campato in aria, bensì fissato dall'Ufficio Patrimonio comunale.

Per acquistare l'obsoleto manufatto, in ferro, si deve presentare offerta scritta, informa l'avviso, «all'Ufficio Protocollo del Comune di Canelli in orario d'ufficio». La domanda che molti canellesi si sono posti è: ma non costava meno, tra redigere il bando, pubblicazione dello stesso e di burocrazia procedendo, distruggere la panchina metallica o regalarla ad una onlus? Spiega, laconico, il segretario generale Giorgio Musso: «Sono procedure di legge alle quali non possiamo sottrarci. Anche se, a volte, il ricavo non lo giustificherebbe».

g.v.

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