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Cronaca

Legge detenzione armi,
ultimi giorni per regolarizzare

C'è chi ha traslocato e non ha comunicato la variazione del luogo di detenzione delle armi di sua proprietà e c'è chi ha ereditato un vecchio fucile da un parente e non si è premurato di

C'è chi ha traslocato e non ha comunicato la variazione del luogo di detenzione delle armi di sua proprietà e c'è chi ha ereditato un vecchio fucile da un parente e non si è premurato di fornire l'indicazione del nuovo intestatario. Occorre prestare grande attenzione alla normativa relativa alla detenzione delle armi, per garantire tutta la sicurezza necessaria in materia e per non incorrere in violazioni della legge. L'argomento assume rilevanza in questo periodo, a fronte del fatto che sono ormai scaduti da tempo i termini per mettersi in regola con le nuove disposizioni sulla detenzione di armi. Il decreto legislativo del 2013 dispone infatti l'obbligo di presentare, una tantum, il certificato medico previsto per il rilascio del nulla osta all'acquisto/detenzione di armi.

Sono esclusi da tale disposizione coloro che hanno presentato il certificato medico nei sei anni antecedenti alla data del 5 novembre 2013, in cui il Decreto è entrato in vigore (come nel caso dei titolari di licenza di porto d'armi in corso di validità). La Questura invita a provvedere quanto prima. «Si è rilevata da parte dell'Ufficio preposto la scarsa ottemperanza a tale obbligo di legge e pertanto abbiamo sensibilizzato tutti i sindaci dei Comuni della provincia, le associazioni venatorie e le armerie a voler dare nuovamente massima pubblicità ai cittadini, agli associati e a tutta l'utenza sulla necessità di provvedere al rispetto di tale obbligo di legge», segnalano dalla Questura di corso XXV Aprile.

Chi non è interessato a continuare a detenere armi può decidere per la loro rottamazione; altrimenti è indispensabile che vengano presentati i certificati medici. In caso contrario verrà inviata una diffida e, in assenza di risposte, trascorsi i successivi 30 giorni, si passerà al ritiro delle armi e all'avvio dell'iter per il divieto di detenzione. Alcune centinaia di lettere sono già state inviate. Chi risiede in città dovrà rivolgersi alla Questura (Ufficio armi ed esplosivi); mentre chi abita nei paesi della provincia dovrà fare riferimento alla caserma dei carabinieri della propria zona.

m.m.t.

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