Un processo durato due anni con molte udienze e decine di testimoni ha partorito una condanna ad un anno con la condizionale di uno solo dei dieci imputati. Si è chiuso martedì pomeriggio, dopo una
Un processo durato due anni con molte udienze e decine di testimoni ha partorito una condanna ad un anno con la condizionale di uno solo dei dieci imputati. Si è chiuso martedì pomeriggio, dopo una udienza fiume partita al mattino con la requisitoria del pm, gli interventi delle parti civili e poi le arringhe del folto collegio difensivo, il processo a carico dell'ex direttrice della Casa di Soggiorno San Giuseppe di Castelnuovo Don Bosco, del segretario comunale del paese Alberto Cane e di otto ex consiglieri di amministrazione. Laura Ronco, l'ex direttrice, difesa dall'avvocato Aldo Mirate, era quella che aveva l'elenco più lungo di imputazioni, che andavano da abusi d'ufficio a tentativo di violenza privata passando per falsi ideologici e materiali.
E' stato lo stesso pm a ridimensionare notevolmente la posizione della Ronco a seguito del dibattimento: a fronte di nove capi di imputazione, ha chiesto l'assoluzione per cinque mentre per gli altri quattro ha chiesto una condanna a 5 anni con interdizione ai pubblici uffici e cessazione immediato del rapporto di lavoro con la Casa di Soggiorno (peraltro già cessato da oltre un anno). Alla fine i giudici hanno ancora ulteriormente drenato le responsabiltà penali dell'ex direttrice condannandola ad un anno con la condizionale per un episodio che riguarda una irregolarità relativa ad un numero di protocollo sui registri della posta dell'ente.
Sempre il pm aveva invece già chiesto l'assoluzione per tutti gli altri imputati: l'allora presidente Antonio Ostino, il segretario comunale Alberto Cane e gli ex consiglieri di amministrazione Giovanna Actis, Rosa Giaretti, Roberto Conte, Valerio Musso, Vittorio Conti, Giuseppe De Pascale e Mario Visconti. Conclusione ovviamente sposata e ribadita dai loro avvocati difensori (Merlo, Avidano, Furlanetto, Caretto, Massè) e accolta dal collegio di giudici che li ha mandati assolti. Nel processo erano presenti anche due parti civili: Piero Volpiano assistito dall'avvocato Cornaggia ed Enrico Gallo difeso dall'avvocato Mastro. Il primo è un ex direttore della cooperativa Elleuno (di cui Gallo è presidente) che lamentava di essere stato allontanato dal suo incarico a Castelnuovo Don Bosco su specifica richiesta della Ronco.
Daniela Peira