Ieri dovevano essere depositate le motivazioni della sentenza Barbarossa dettata a metà dicembre quando si era concluso il più importante processo di ‘Ndrangheta mai tenuto al tribunale di Asti. Ma bisognerà aspettare ancora altri 90 giorni per conoscere i ragionamenti dei tre giudici all’atto di decidere assoluzioni e condanne perché il presidente del collegio, dottor Alberto Giannone e la collega Bonisoli, sono impegnati in un altro complesso processo di ‘Ndrangheta a Carmagnola. Si tratta di Carminius che ha assorbito fin dalle prime battute anche l’inchiesta Fenice in cui è imputato, fra gli altri, l’ex assessore regionale Roberto Rosso.
I due giudici insieme alla collega Beconi sono impegnati in più udienze fiume alla settimana ormai da mesi; per la sicurezza sanitaria, vista la vasta platea di imputati e difensori, le udienze si tengono all’aula bunker di Torino e questo, di fatto, comporta un impegno forte che non ha consentito la stesura collegiale delle motivazioni per il complesso processo Barbarossa che ha visto nove imputati.
Di qui la necessità del presidente del collegio Giannone di chiedere al presidente del tribunale di Asti, dottor Girolami, una proroga sino al 10 giugno. Richiesta accordata.