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Cronaca
Procedimento disciplinare

Radiazione del dottor Filippone, l’Ordine dei Veterinari: «Nessuna vendetta, solo applicazione del Codice Deontologico»

Dopo la conferma del severo provvedimento da parte della Commissione Centrale, presidente, consiglio e avvocato rispondono ai pesanti attacchi subiti

«Non è stato semplice decidere la radiazione di due colleghi e solo ora l’Ordine dei Veterinari intende fare delle dichiarazioni, dopo che la Commissione centrale per gli esercenti le Professioni sanitarie ha confermato in toto la nostra decisione». A parlare è Massimo Pasciuta, presidente dell’Ordine di Asti in riferimento alla recente decisione del Ceps sulla radiazione del dottor Gianbattista Filippone a seguito della sua vicenda giudiziaria chiusa con una Map. (Qui l’articolo completo sulle motivazioni)
Nella clinica privata di Filippone erano stati rinvenuti numerosi farmaci e presidi medici appartenenti all’Asl, con tanto di marchio che ne definiva precisamente la provenienza. All’epoca venne indagato anche il padre Gianstefano, ora direttore veterinario dell’Asl di Asti in pensione. Le due radiazioni hanno riguardato padre e figlio, ma mentre il padre non ha neppure fatto ricorso, Gianbattista, attuale Capitano del Palio, si era rivolto all’organo di “secondo grado” ritenendola una sanzione esagerata.
Ma il Ceps ha respinto ogni sua eccezione, argomentando ampiamente, concludendo per il corretto operato dell’Ordine dei Veterina di Asti.
«Questa vicenda ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, ma non posso non sottolineare con forza che il provvedimento non è stato preso a cuor leggero e, soprattutto non è legato a nessuna rivalsa o vendetta come in qualche occasione è stato insinuato – prosegue Pasciuta – L’Ordine, fra i suoi obblighi istituzionali, ha anche quello del far rispettare il Codice Deontologico e di sanzionare nel caso di violazioni, Ci siamo attenuti ad esso, anche se siamo stati pesantemente attaccati. La conclusione del Ceps mi ha personalmente riempito di orgoglio non certo perchè un collega è stato radiato, ma perchè ha confermato il nostro buon operato».
Una dichiarazione condivisa da tutto il consiglio dell’Ordine: Stefano Grasso vicepresidente, Andrea Cerrato tesoriere, Elena Tagliano, Massimo Moizio, Stefano Cozzetti e Marta Mogliotti consiglieri.
Che sia stata una decisione difficile, con una lunga maturazione nel tempo, l’ha confermata anche l’avvocato Alberto Pasta, che ha assistito l’Ordine sia nelle vesti di parte civile sul fronte della vicenda penale (conclusasi con una condanna per il padre e la Map per il figlio), sia sul fronte disciplinare per la radiazione irrogata.
«Tutto quanto raccolto durante l’istruttoria disciplinare non poteva non portare alla decisione della radiazione – prosegue Pasta – Tutta quella mole di materiale di esclusivo utilizzo Asl rifornito da chiari canali ospedalieri trovata nella clinica di Filippone in quantità e ovunque, è stato un motivo insuperabile di radiazione. Ancor più che lui era non solo titolare della clinica, ma pure direttore sanitario, e dunque responsabile di ogni singola fornitura che entrasse nella sua struttura».
Rincara il presidente Pasciuta: «Qui nessuno vuole mettere nè ha mai messo in dubbio le competenze professionali del collega Gianbattista Filippone e dunque nessuno ha voluto colpirlo su quel fronte. Ci siamo semplicemente attenuti agli atti di inchiesta raccolti, verificati e approfonditi dalla Procura. E tanto è bastato come è stato riconosciuto dal Ceps».
Nella storia dell’Ordine dei Veterinari di Asti, quelle dei Filippone padre e figlio sono le uniche due radiazioni mai comminate.
Gianbattista ha ancora qualche chance per ricorso in Cassazione e fra 5 anni potrà chiedere la riammissione all’Ordine.

(Foto Billi)

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