Due nomadi di etnia sinti arrestati dai carabinieri della Compagnia di Arenzano, guidati dal capitano Massimo Pittaluga. Il Gip ha emesso un ordine di custudia cautelare in carcere nei loro confronti
Due nomadi di etnia sinti arrestati dai carabinieri della Compagnia di Arenzano, guidati dal capitano Massimo Pittaluga. Il Gip ha emesso un ordine di custudia cautelare in carcere nei loro confronti per una rapina in villa avvenuta nel mese di novembre a Tiglieto (Ge).
Nei guai sono finiti due giovani, già noti alle forze dell'ordine: Adriano Sacco, 22 anni, residente presso un campo nomadi del Cuneese, e Sonny Francesco, 23 anni, residente ad Asti. «L'attività di indagine che abbiamo svolto nelle settimane successive alla rapina, di cui è stata vittima nella sua abitazione una pensionata di 85 anni, ci ha portati ai due sinti, che riteniamo responsabili anche di altri furti avvenuti in Liguria», ci spiega il capitano Pittaluga.
Due uomini, presentandosi come militari della Guardia di Finanza, si erano introdotti nella casa della signora, che aveva espresso subito l'intenzione di telefonare al figlio. L'azione è stata immediata: uno dei due ha immobilizzato l'anziana, l'altro ha tagliato i fili del telefono. Poi hanno fatto razzia nell'abitazione, per fuggire con un bottino di circa 20 mila euro tra denaro e gioielli. I due uomini si sono allontanati in direzione di Ovada a bordo di una Seat Ibiza e intercettati ad un posto di controllo: hanno speronato le "gazzelle" dei carabinieri e ferito un maresciallo, che ha sparato in direzione dei fuggitivi, colpendo l'auto.
La vettura è comunque riuscita a dileguarsi ed è poi stata abbandonata presso il cimitero di Molare. «La Seat è tra l'altro risultata di proprietà di un parente di uno degli arrestati», sottolinea il comandante provinciale Pittaluga. A conclusione dell'indagine la richiesta di arresto per i due ventenni. Sono così stati individuati e condotti presso il carcere di Asti.
Marta Martiner Testa