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Cronaca

Rimborsi alluvionati: le imprese strappano promesse ai nuovi parlamentari piemontesi

Incontro in Municipio ad Asti per trovare una via politica all’annosa questione dei rimborsi previdenziali pagati e mai tornati indietro

Investitura ufficiale

Investitura ufficiale per i rappresentanti politici locali a Roma da parte degli imprenditori alluvionati del 1994 (e della città di Asti) per portare finalmente in porto la lunga e sofferta vicenda dei rimborsi Inps.
Nei giorni scorsi, in Municipio, all’invito del sindaco Rasero hanno risposto l’onorevole Andrea Giaccone (anche presidente della Commissione Lavoro e Previdenza della Camera dei Deputati) e Lino Pettazzi, neo sindaco di Fubine ma originario di Rocchetta Tanaro e testimone diretto dell’alluvione di 24 anni fa. Entrambi della Lega.
A loro è stato rivolto un accorato appello da parte del sindaco Rasero, chiedendo che si facciano portavoce di un percorso politico che porti finalmente alla soluzione della vicenda che, a fronte di un riconoscimento dovuto di quanto versato in più, sarebbe anche un segnale importante nel momento critico per l’economia del nostro territorio.

Appello “tecnico”

Un appello più tecnico è quello arrivato da Luca Matteja, consulente e portavoce del Comitato Imprese Alluvionate che proprio nel Municipio di Asti ha trovato casa per uno sportello che, in due mesi, ha ricevuto 65 imprese ancora impelagate con i rimborsi per un conto totale di circa 3 milioni di euro di contributi attesi indietro.
«Chiediamo due azioni, una più immediata e l’altra più lontana e strutturata nel tempo – ha esordito Matteja – La prima è quella che riguarda l’immediata emanazione del decreto del Ministero delle Finanze e dell’Economia per dare finalmente esecuzione al provvedimento approvato dal precedente Parlamento e contenuto nella legge Finanziaria 2018. Da dicembre lo aspettiamo (e ne era stata prevista l’emanazione in 90 giorni). Pur non essendo un provvedimento risolutivo, aveva molti risvolti positivi per le imprese, soprattutto quelle che avevano rinunciato a richiedere i rimborsi e per le quali, invece, si riapre un bando. Se i burocrati del Ministero non hanno tempo di stilarlo, noi ne abbiamo predisposto una bozza e siamo pronti a discuterla».

Mani avanti sulla prossima Finanziaria

L’altra richiesta riguarda invece un emendamento da inserire nella prossima legge Finanziaria per andare a “salvare” le circa 150 aziende che si trovano in diversi gradi di processi fra primo grado e Cassazione cui non sono mai stati riconosciuti i rimborsi, oppure riconosciuti e mai versati oppure ancora riconosciuti, versati e poi richiesti indietro.
«Serve una legge chiara e risolutiva, anche nella sua interpretazione – sottolinea Matteja – considerando che molti giudici, proprio in attesa di questa norma, stanno rinviando i processi a gennaio del 2019 o anche oltre».
Non risparmiando parole di critica all’Inps e al suo comportamento definitvo “vergognoso” da Matteja: «Con noi il presidente Boeri prendevamo impegni che venivano smentiti il giorno seguente nei fatti».

L’impegno di Giaccone e Pettazzi

Appelli raccolti con entusiasmo da Giaccone e da Pettazzi.
«Ci attiveremo per sollecitare il Ministro del Mef per il decreto attuativo e per portare alla votazione della Finanziaria un decreto che risolva definitivamente la questione che riguarda le altre aziende» ha promesso Giaccone. Cui ha fatto eco Pettazzi «In Piemonte la Lega conta 18 parlamentari e posso già fin d’ora garantire che saranno pronti a sostenere questa battaglia. Ma da domani mattina prenderemo contatti anche con tutti gli altri parlamentari piemontesi per una soluzione trasversale».
Assente l’onorevole astigiano Paolo Romano che, in una nota, ha affermato che sottoporrà nei prossimi giorni al viceministro del Mef e al sottosegretario del Mise il testo del decreto legge atteso da mesi.

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