Gli atti sono ancora secretati, ma per Antonello Montante, ex presidente della Confindustria siciliana e imprenditore che vive ad Asti, si prospetta un nuovo processo per corruzione. E’ stato infatti notificato ieri anche a lui, insieme ad altre 12 persone, un avviso di conclusioni indagini per un filone di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e accesso abusivo al sistema informatico.
Montante è già stato condannato per gli stessi reati in un precedente processo seguito al suo arresto dopo aver trovato nella sua villa un caveau contenente un imponente archivio di dossier su tutti i personaggi che contano.
Ed eccellenti sono anche gli altri indagati con lui in questa seconda inchiesta sul cosiddetto “Sistema Montante”: l’ex presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, due suoi ex assessori regionali, l’ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D’Agata, l’ex capo della Dia Arturo De Felice, il vice questore allo scalo di Fiumicino Vincenzo Savastano e l’ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia.
Secondo le accuse Montante avrebbe addirittura scelto i due assessori Lo Bello e Vancheri per manovrarli a suo piacimento e in cambio l’ex governatore Crocetta avrebbe ricevuto 200 mila euro per finanziare la sua campagna elettorale del 2012 e l’intervento di Montante per evitare la diffusione di un video a contenuto sessuale che ritraeva Crocetta, riferiscono i giornali siciliani.
Accusa pesantissima anche a carico dell’ex questore Arturo De Felice, direttore della Dia cui viene contestato di “avere esercitato le proprie prerogative istituzionali, sia investigative che direttive, in maniera tale da soddisfare gli interessi del Montante e di soggetti allo stesso strettamente collegati anche adottando, su esplicita sollecitazione, iniziative pregiudizievoli nei confronti di soggetti invisi a quest’ultimo».
(Foto tratta da Il Fatto Nisseno)