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Rapina in tabaccheria a NizzaI banditi rubano soldi e filmati
Cronaca

Rapina in tabaccheria a Nizza
I banditi rubano soldi e filmati

E' stata una rapina lampo, il tempo di entrare, minacciare ed uscire con il malloppo. Vittima Massimo Rostagno, tabaccaio con l'attività in corso Asti a Nizza Monferrato. Il fatto è avvenuto

E' stata una rapina lampo, il tempo di entrare, minacciare ed uscire con il malloppo. Vittima Massimo Rostagno, tabaccaio con l'attività in corso Asti a Nizza Monferrato. Il fatto è avvenuto domenica sera verso le 19,30. L'uomo, che gestisce l'esercizio insieme alla sorella Roberta, era da solo in quel momento in negozio quando poco prima della chiusura sono entrati due uomini dal volto parzialmente coperto con cappellini e sciarpe. Uno di loro impugnava una pistola che ha puntato contro il tabaccaio. Poche parole, decise e perentorie scandite in un italiano senza accento ma private degli articoli. Il tabaccaio non se l'è fatto ripetere due volte e ha aperto la cassa.

Prelevato il poco contante il bandito, sempre con l'arma in pugno, ha condotto poi il titolare sul retro del negozio per farsi aprire la cassaforte e sottrarre il denaro lì contenuto. Nel frattempo, il complice individuato l'hard disk a cui erano collegate le videocamere di sorveglianza, ha sottratto i filmati. La rapina è durata solo pochi minuti, una volta ottenuto il denaro i due criminali si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce. «Ha sempre parlato solo quello che puntava l'arma. Poche parole. Si vedeva che erano tesi ma non hanno mai perso il controllo, sono sempre rimasti lucidi» racconta la mattina dopo il fatto Massimo Rostagno, dietro al bancone della sua tabaccheria e ancora scosso per l'accaduto.

Difficile per il momento quantificare il furto. Un lavoro pulito, che sembra essere stato effettuato da dei professionisti che conoscono il fatto loro. «Nel negozio c'erano diverse cose di valore che avrebbero potuto prelevare come stecche di sigarette, i gratta e vinci o le marche da bollo. Non hanno perso tempo a prendere il resto. Hanno puntato ai soldi e una volta ottenuti sono fuggiti» racconta il tabaccaio, mentre ai suoi piedi ci osserva tranquillo il doberman che di solito staziona in tabaccheria. «Sapevano che domenica sera il cane non era in negozio. Probabilmente erano già passati nel pomeriggio per controllare. Di questo ne sono sicuro ? commenta il tabaccaio ? E' stato un brutto spavento. Questa è la prima rapina che subisco in nove anni. Una cosa terribile». Nelle sue parole, il sollievo però per essere stato il solo protagonista della brutta vicenda. Sua sorella Roberta, in quel momento era a casa. «E' andata bene così, per fortuna non si è fatto male nessuno. Non resta che riprendere il lavoro e tirare avanti» continua il tabaccaio, controllando con la coda dell'occhio il nuovo cliente entrato nel suo negozio.

Lucia Pignari

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