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Cronaca

Sette omicidi in cinque anni
e i carabinieri sempre in campo

Alcuni dei dati dell'attività sono stati presentati in conferenza stampa dal comandante provinciale, tenente colonnello Fabio Federici, che dopo quasi cinque anni di servizio lasca la città di Asti per assumere l'incarico di comandante a Mantova

Furti e rapine in calo del 18 e del 32% nel 2015 rispetto all’anno 2013, quando si era registrato un picco di tali reati predatori. I furti in abitazione, secondo i dati, nel 2015 sono diminuiti del 24% rispetto sempre al 2013. Eventi criminosi di cui si era registrato un calo già nel corso dell’anno 2014. Sono i dati forniti nell’ambito del quadro della criminalità nell’Astigiano tracciato nel pomeriggio di ieri, giovedì, dal tenente colonnello Fabio Federici, nell’incontro allestito dall’amministrazione comunale nella sede dell’Università quale saluto di commiato nei suoi confronti. Dopo quasi cinque anni alla guida del Comando provinciale dei carabinieri lascia infatti la città di Asti per assumere l’incarico di comandante provinciale a Mantova. Giunto ad Asti nel 2011, il tenente colonnello Federici ha coordinato l’attività di 25 stazioni dei carabinieri dislocate sul territorio astigiano e raggruppate in tre Compagnie (Asti, Canelli e Villanova) e di organi investigativi di altissima specializzazione, in cui operano 335 militari, di cui 7 donne.

«Il problema reale sono i reati connessi alla criminalità diffusa, con particolare riferimento alla criminalità predatoria, all’immigrazione clandestina, la prostituzione e alla tossicodipendenza, nonché alla presenza dei campi nomadi – ha sottolineato Federici analizzando il quadro della situazione della criminalità nell’Astigiano – Relativamente al problema della criminalità predatoria, il territorio è colpito prevalentemente da furti, che si attestano intorno ai circa 3 mila l’anno, rapine, con una media annua di 30 eventi, e truffe, circa 300 annue. La maggior parte di tali reati sono connessi al fenomeno del “pendolarismo”, in cui batterie di pregiudicati italiani e stranieri esterni alla provincia, appoggiandosi spesso a basi logistiche in loco, compiono appunti tali tipi di reati».

Federici ha inoltre messo in evidenza le strategie attuate per il contrasto del fenomeno in sinergia tra le forze di polizia e sotto il coordinamento della Prefettura: tra le iniziative, l’analisi georeferenziata dei reati e l’incremento dei servizi straordinari sul territorio. «Ma è necessario continuare a monitorare i fenomeni criminali in atto con servizi mirati, svolgere specifiche attività investigative, attivare moderni sistemi informatici di sorveglianza quali telecamere, App di sicurezza, attivare il controllo di vicinato: il tutto finalizzato a segnalare in tempo reale la situazione considerata sospetta al 112, al fine di intervenire tempestivamente per intercettare in flagranza di reato eventuali responsabili».

Negli ultimi cinque anni le chiamate dei cittadini al 112 sono state circa mezzo milione. Relativamente alla lotta allo spaccio di stupefacenti, sono stati sequestrati 340 chili di droghe e denunciate 151 persone, di cui 60 arrestate. Da rilevare un aumento dell’uso di cocaina anche tra i giovanissimi. Anche diversi casi di omicidio su cui i carabinieri in questi cinque anni hanno investigato: quelli di Elena Ceste, Maria Luisa Fassi, Anna Carlucci e Barbara Natale; e i delitti Moro e Di Gianni. «In merito all’unico non attualmente scoperto, quello del tabaccaio Manuel Bacco, sono fiducioso che si giungerà ad una soluzione». Tra i progetti attivati il servizio di ascolto: conferenze mirate in cui i militari dell’Arma astigiana hanno incontrato 5 mila residenti, fornendo consigli pratici per evitare furti e truffe.

Marta Martiner Testa

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