Risolto nel volgere di alcune ore dai Carabinieri di Alba (Cn) un caso di violenza sessuale ai danni di una ragazza 20enne. La ragazza, dopo aver trascorso la serata con amici in un locale pubblico
Risolto nel volgere di alcune ore dai Carabinieri di Alba (Cn) un caso di violenza sessuale ai danni di una ragazza 20enne. La ragazza, dopo aver trascorso la serata con amici in un locale pubblico del centro storico, verso luna e mezza di mercoledì notte si stava dirigendo da sola verso la propria auto, parcheggiata poco distante, per rincasare. All'improvviso un giovane sconosciuto, mentre la ragazza stava salendo in macchina, l'ha presa alle spalle tirandole i capelli e tappandole la bocca. Con la forza l'ha scagliata a terra e violentata in strada impedendole, con una mano davanti alla bocca, di chiedere aiuto.
Laggressione è durata solo pochi istanti e subito dopo il ragazzo, un tunisino 24enne pregiudicato senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno (e che da qualche tempo viveva ad Alba ospite di alcuni connazionali), è fuggito a piedi nei vicoli circostanti facendo perdere le proprie tracce. La giovane aggredita è tornata nel locale dove cerano ancora alcuni suoi amici che, insieme ai titolari, hanno subito richiesto l'intervento dei Carabinieri. La ragazza è stata quindi accompagnata al pronto soccorso dellospedale San Lazzaro dove i sanitari le hanno medicato alcuni graffi procurati dallaggressore dando corso al protocollo previsto nei casi di violenza sessuale. Dimessa, è stata poi accompagnata in caserma per denunciare quanto accaduto.
I militari hanno avviato subito delle indagini senza sosta e, acquisiti in ospedale i referti medici e ogni traccia utile sugli indumenti che aveva indosso la ragazza, hanno raccolto le importanti deposizioni degli amici della giovane, di alcuni abitanti della zona e dei dipendenti e del titolare del locale in cui aveva trascorso la serata. Le descrizioni dell'aggressore hanno portato i Carabinieri a risalire alla sua identità. Il tunisino, sul quale sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza ora al vaglio del pubblico ministero dr.ssa Laura Deodato, è stato sottoposto ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto e tradotto nel carcere di Alba con le accuse di violenza sessuale e lesioni personali aggravate in attesa delludienza di convalida della misura cautelare.
Il ragazzo risulta essere un clandestino illegalmente presente sul territorio nazionale perché, arrivato in Italia nel 2011 a seguito dei tumulti verificatisi nel paese dorigine, aveva beneficiato inizialmente di un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie che poi non gli era stato rinnovato perché senza lavoro e con precedenti penali per reati da lui commessi da quando era giunto in Italia.