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Cultura e Spettacoli
Intervista

Ileana Spalla: «Quello spettacolo ha rappresentato una svolta»

L’attrice racconta l’esperienza insieme a Sergio Danzi con lo spettacolo “Vuoti a rendere” di Franco Cardellino, su testo di Maurizio Costanzo, di nuovo in scena all’Alfieri

«“Vuoti a rendere” è stato per noi più di uno spettacolo: ha rappresentato il momento in cui abbiamo deciso di fare del teatro la nostra professione».
Così l’attrice Ileana Spalla descrive il “valore aggiunto” – per lei e il collega coprotagonista sul palco, Sergio Danzi – di quel testo, firmato da Maurizio Costanzo, messo in scena dal Duemila. E che ora verrà riproposto nella Stagione teatrale dell’Alfieri mercoledì 15 novembre alle 21.
Ileana, come è nato lo spettacolo?
La commedia, scritta da Maurizio Costanzo nel 1986, è stata storicamente rappresentata da Valeria Valeri e Paolo Ferrari. Dopodiché il regista Franco Cardellino, tra i miei insegnanti alla scuola di recitazione di Alessandria, ne ha proposto una rivisitazione più dinamica e leggera nei vari passaggi, caratterizzata da una scenografia minimalista, senza orpelli.
Di cosa parla?
Protagonisti sono due coniugi in pensione, costretti a traslocare per lasciare la casa al figlio, che ripercorrono la loro travagliata vita di coppia rinfacciandosi errori e mancanze, tra litigi, gioie e tenerezze.
I flashback nella loro vita sono quindi numerosi. Ma mentre nella versione originale affondavano negli anni Cinquanta, nel nostro caso sono ambientati negli anni Ottanta.
Quando l’avete messa in scena?
Dal Duemila abbiamo cominciato a partecipare a diversi concorsi, portando lo spettacolo in giro per l’Italia, soprattutto al Nord e al Centro. Questo spettacolo ci ha quindi permesso di misurarci con una prova di livello più elevato rispetto al teatro amatoriale e ha rappresentato il momento in cui abbiamo deciso di fare del teatro il nostro mestiere.
Siete stati premiati?
Sì, abbiamo vinto numerosi riconoscimenti, tra cui quello di miglior compagnia ad Arezzo, miglior attore e migliore attrice protagonisti a Schio e una menzione speciale a Pescia.
Insomma, questo spettacolo ci ha dato tanta soddisfazione.

L’incontro con Maurizio Costanzo

Reazioni da parte di Costanzo?
Sapeva del nostro spettacolo grazie ai riconoscimenti che avevamo ottenuto, dato che era comunque l’autore del testo. Siamo stati ospiti al Maurizio Costanzo Show e, soprattutto, lo abbiamo incontrato sul suo ufficio nel novembre 2008. Ci ha accolti per un’ora e mezza, durante cui abbiamo chiacchierato amabilmente spaziando da Cesare Pavese al Moscato. In quell’occasione ci aveva anche consigliato di trasferirci a Roma se volevamo fare del teatro la nostra professione. Idea che tuttavia avevamo accantonato entrambi per motivi familiari.
Successivamente ci siamo esibiti in sua presenza nel 2009 al Parioli di Roma. Quella sera aveva apprezzato la nostra versione e, al contempo, ci aveva dato alcuni consigli che avevamo subito messo in pratica.
Dopo quella sera avete ancora messo in scena la commedia?
Solo una volta nella nostra sede, alla Casa del Teatro 3, nel 2018.
Poi avete ricevuto la proposta di inserirla nella stagione teatrale dell’Alfieri..
Sì, ci ha contattato Mario Nosengo, consulente artistico del Comune, proponendoci di tornare sul palco, d’accordo con l’assessore Paride Candelaresi. Come la scorsa edizione del festival AstiTeatro, incentrato sull’universo femminile, ha reso omaggio ad alcuni personaggi scomparsi, come Lady Diana, nella stagione invernale si è deciso di ricordare la figura di Costanzo, mancato lo scorso febbraio, considerando la sua importanza di autore non solo televisivo, ma anche di testi teatrali.
Qual è il motivo, secondo lei, per cui questo spettacolo funziona a distanza di anni?
Funziona perché è godibile da tutti, dai ragazzini agli anziani. E’ uno spaccato della vita in cui ognuno si può rispecchiare, proposto con delicatezza e grazia, come se si guardasse dal buco della serratura di una casa qualsiasi. E poi è una commedia, è buffa e fa ridere.

Gli altri progetti

In quali altri spettacoli e progetti siete impegnati lei e Sergio?
Organizziamo rassegne, corsi di teatro aperti a tutti, dai bambini agli adulti, che vedono gli iscritti in aumento, lezioni e laboratori nelle scuole. Poi ci occupiamo di altri spettacoli. Sergio, nello specifico, è impegnato con “The walrus” insieme a Jacopo Perosino; io con “Il fiume della prepotenza”, su testo di Mario Capanna, che aveva debuttato nel 2011 ad AstiTeatro, e da quest’anno con lo spettacolo omaggio alla partigiana Marisa Ombra, prodotto dall’Anpi con Laurana Lajolo e l’associazione Davide Lajolo onlus.

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