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Mario Amerio: «Sviluppo del territorio, serve unità»

E’ il messaggio contenuto nel libro che ha scritto sulla storia della riserva naturale di Valle Andona, Valle Botto e Val Grande. Oggi la presentazione al Michelerio

Oggi pomeriggio, alle 17 nel cortile del Michelerio (sotto il porticato in caso di maltempo), si terrà la presentazione del libro di Mario Amerio “Una volta era mare. Passato e futuro di un posto magico” (Team Service Editore).
L’autore, dialogando con il giornalista Massimo Cotto, racconterà la storia della riserva naturale di Valle Andona, Valle Botto e Val Grande e del Distretto Paleontologico Astigiano. Una discarica che lascia il posto ad un parco naturale, colline di sabbia e fossili millenari, boschi verdi che una volta erano il fondo del mare, e un territorio che, con una visione strategica, si prepara a un grande futuro.

Le parole dell’autore

«Ho scritto questo libro perché bisogna correre di più per lo sviluppo dell’Astigiano. Ci sono ancora divisioni fra istituzioni, forze sociali e operatori locali sulla strada da seguire, si investe ancora troppo poco, si comunica poco. E, soprattutto, non si è ancora compreso il valore dei giacimenti fossiliferi di cui disponiamo, tra i più ricchi d’Europa. Paesaggi belli e suggestivi, eccellenze enogastronomiche e buona accoglienza caratterizzano l’Astigiano e il Monferrato, facendone una terra del “buon vivere” al pari di Alba e delle Langhe. Ma solo qui, attorno ad Asti, a Valleandona, nelle valli della riserva naturale e in molti paesi vicini (da qualche anno riuniti in un Distretto, il primo d’Italia), c’è questo straordinario patrimonio che ci riporta alla preistoria, come dimostra l’esposizione “Balene Preistoriche” che resterà aperta un anno al Michelerio.
Ecco una chiave essenziale dello sviluppo. Ma servono cose che ancora non ci sono: unicità di intenti, consapevolezza del patrimonio che ci è dato, capacità di operare insieme, creare sinergie e investimenti. Resta da fare molta strada».

Chi è Mario Amerio

Classe 1947, Mario Amerio, astigiano, ha alle spalle un lungo percorso nella Cgil, sia a livello provinciale sia regionale.
Nel quadro della sua attività politica e istituzionale ha partecipato alla lotta per la chiusura della discarica di Valle Manina e per il riconoscimento e l’ampliamento della riserva naturale, che con la discarica conviveva a breve distanza.
Da oltre vent’anni vive con la famiglia in una casa in collina a Montegrosso Cinaglio, proprio alle porte della riserva di Valle Andona, Val Botto e Val Grande.

L’obiettivo

«L’obiettivo deve essere il lancio dell’intera area Unesco nelle sue tante specificità ed eccellenze. Parimenti, la conquista di una nuova proclamazione a Patrimonio dell’Umanità dei geositi più importanti, così da costituire una sorta di circolo virtuoso attorno all’Astigiano. Per far questo bisogna imparare a lavorare insieme, scegliere le priorità, saperle comunicare. L’Europa premia queste politiche. Il Recovery poteva (e può ancora) essere un’occasione. Ma non c’è tempo da perdere».
Interverranno all’incontro don Luigi Berzano, professore universitario di Sociologia e parroco di Valle Andona; Davide Palazzetti, operatore turistico e comunicatore del territorio; Andrea Cerrato, presidente del consorzio Sistema Monferrato; Livio Negro, presidente del Parco Paleontologico Astigiano; Gianluca Forno, presidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Richiesto il Green Pass, nel rispetto delle normative vigenti.

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