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Max Angioni ha aperto ieri sera il festival Astimusica nella nuova cornice di piazza Alfieri [photogallery]

Lo spettacolo cominciato in ritardo a causa del temporale – L’interazione con gli spettatori e i temi di attualità in chiave ironica

E’ stato un temporale, inaspettato ma puntuale alle 21.30, a “rubare” il palco a Max Angioni e indurre tanti spettatori ad abbandonare la piazza. Poi il pubblico si è “ricomposto” e tutto è proseguito come previsto.
È iniziata così, ieri, la prima serata di del festival Astimusica (per conoscere il calendario degli eventi clicca qui), con un fuori programma che ha rinfrescato l’aria e bagnato le circa 1.800 sedie occupate in platea. «C’è stato un piccolo rallentamento – ha ironicamente commentato Max Angioni – approfittate di questi minuti per andare in bagno, scrivere ai vostri cari, guardare i social».
Verso le 22 Angioni ha poi esordito con: «Benvenuti in piazza Alfieri per il primo appuntamento di Asti Musica… con un comico». Uno spettacolo lungo un’ora e mezza con tante risate. «Pensavo di iniziare alle 21 e finire alle 22.30. Visto che sono le 22 abbiamo ancora mezz’ora di spettacolo».

I temi di attualità

Dopodiché ha interagito con il pubblico, ha individuato la spettatrice più piccola («Virginia, sette anni…quando uscirai di qua avrai imparato qualche parolaccia»). Ha poi parlato di attualità, in merito al presidente degli Stati Uniti Biden e all’aeroporto di Malpensa intitolato a Silvio Berlusconi («Quindi prossimamente potrebbe esserci la biblioteca Salvini…», dell’approvazione dell’aborto nella Costituzione francese («festa grande, euforia generale, una gioia che condivido immaginando un futuro con molti meno francesi…»).
Qualche tuono in lontananza ha fatto ancora alzare lo sguardo agli spettatori. «Ho trentatre anni, l’età di Cristo…speriamo finisca meglio», ha ironizzato l’artista.
Angioni ha poi parlato della differenza tra generazioni («c’è già una distanza tra i ragazzi e me…»), del mondo della televisione, della nuova fidanzata («molto bella e giovane. ma io in compenso fatturo molto»). Ha poi raccontato della morte del suo cane, in chiave ironica, rispondendo poi ad una spettatrice che lo rimproverava avendo trovato cinica quella parte di spettacolo. «Questo non è un dibattito e chi vuole dire qualcosa lo può fare dopo. Non posso piacere a tutti, ma sicuramente abbiamo capito che questo argomento crea discussioni». E ancora ha ironizzato sulla morte di zio Cosimo, chiamato Carmelo dal prete durante il funerale, e sull’avventura della nascita («prima di venire al mondo abbiamo già vinto contro milioni di altri spermatozoi»). Per poi definirsi un comico «inclusivo e non conflittuale».
Insomma, è stato Max Angioni. E a fare ridere c’è riuscito.

Photogallery a cura di Mariagrazia Billi

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