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Maturità 2020 insediamento commissioni
Economia

Al via domani la Maturità “targata Covid” per oltre 1.200 studenti astigiani

Ieri si sono insediate le 35 commissioni d’esame, che quest’anno non prevede prove scritte ma un colloquio

Maturità, ieri l’insediamento delle commissioni

Si sono insediate ieri (lunedì) le 35 commissioni d’esame che saranno impegnate da domani (mercoledì) nella valutazione dei 1.252 diplomandi astigiani.
Al termine di questo anno scolastico dominato dall’emergenza sanitaria, dove la didattica in presenza è stata sospesa da fine febbraio, la Maturità si svolgerà con una veste completamente inedita. Ovvero, gli studenti non dovranno più sostenere la serie di prove scritte prevista dall’esame, ma solo un colloquio in presenza della durata di un’ora, secondo un calendario che partirà, appunto, da domani. Le commissioni – formate da 6 membri interni e un presidente esterno – si sono riunite ieri. Tra i vari punti all’ordine del giorno, oltre alle misure di sicurezza da rispettare per evitare contagi da Coronavirus, la definizione del calendario dei colloqui, con una media di 4/5 candidati al giorno.

Il colloquio

Il colloquio prevede la discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo, che vuole essere il surrogato della tradizionale seconda prova scritta, svolto a casa e inviato dallo studente entro il 13 giugno. Quindi la discussione di un breve testo di letteratura italiana, oggetto di studio, che vorrebbe sostituire l’ex prima prova scritta di Italiano; l’analisi del materiale scelto dalla commissione; la presentazione della relazione sui Pcto svolti (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, prima denominati percorsi di Alternanza scuola – lavoro). Infine l’accertamento delle competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività svolte di Cittadinanza e Costituzione.

Le commissioni

«Le commissioni sono state nominate ufficialmente il 5 giugno – afferma Pierangela Dagna – dopodiché ho esortato i presidenti a prendere contatti con le scuole in cui svolgeranno il loro incarico in modo da effettuare tutte le opportune verifiche a livello di sicurezza. Coloro che svolgono questo ruolo per la prima volta, poi, considerando che si tratta di un anno particolare, possono contare su una task force di dirigenti scolastici esperti che affianca l’Ufficio scolastico territoriale, in modo da agevolare la risoluzione di problemi ed eventuali dubbi pratici a livello, appunto, di sicurezza in considerazione delle regole anti contagio».
Tanto per fare qualche esempio al riguardo, le commissioni devono avere un’aula dedicata ai lavori di preparazione e riunione e una ai colloqui, dove si presenteranno i candidati. E ancora, i percorsi di entrata e uscita devono essere indicati da uno specifico protocollo di sicurezza per l’esame nel rispetto delle disposizioni stabilite dal Ministero dell’Istruzione e dal Comitato tecnico scientifico.

I totem di Marmo Inox all’istituto Artom

Per quanto riguarda, ad esempio, l’istituto tecnico industriale Artom – che quest’anno accoglierà, oltre alle cinque classi quinte, anche le dieci classi terminali dell’istituto Castigliano, interessato attualmente da importanti interventi di ristrutturazione – ha avuto in comodato d’uso gratuito due dispositivi che garantiscono l’entrata in sicurezza.
«Grazie alla pluriennale collaborazione della nostra scuola con l’azienda canellese Marmo Inox – commenta Franco Calcagno, dirigente scolastico degli istituti Artom e Castigliano – la sede di via Romita può disporre di due “Access Guard”; ovvero totem che invitano ad igienizzare le mani e ad indossare la mascherina (con apposita fornitura del dispositivo di protezione e del liquido) oltre a misurare la temperatura corporea. Commissari e candidati sostano su un tappeto realizzato in speciali fibre che trattengono polvere e impurità, mentre una telecamera termica visualizza la persona in ingresso e ne rileva la temperatura. Va detto, tuttavia, che l’ordinanza ministeriale non impone come obbligo quello di rilevare la temperatura alle persone in ingresso, definendola una possibilità. Noi abbiamo scelto di farlo come ulteriore forma di prevenzione, ma, non essendo obbligatorio, le persone in ingresso a scuola potrebbero anche rifiutarsi di utilizzarli».

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