Cerca
Close this search box.
Dagna Pierangela
Economia

Dagna: “Tre scenari possibili per il ritorno a scuola a settembre”

Intervista alla dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale dopo l’approvazione delle linee guida ministeriali

Parla la dirigente Dagna

«Alla luce delle disposizioni attuali, sono tre gli scenari per il rientro a scuola a settembre: graduale con orario scolastico parziale (indicativamente i 2/3 di quello previsto); totale con orario scolastico completo; caratterizzato da didattica mista (in presenza e a distanza) in caso di recrudescenza del Covid».
Ad affermarlo la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale (ex Provveditorato agli Studi) Pierangela Dagna, dopo l’ufficializzazione venerdì scorso delle linee guida del Ministero dell’Istruzione per l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021. Anno che comincerà il 14 settembre con alcune prescrizioni di sicurezza: la distanza di un metro tra gli alunni, gli ingressi e le uscite scaglionati e la possibilità di organizzare lezioni anche al sabato mattina. Ma, fattivamente, siccome le linee guida lasciano ampia flessibilità alle scuole, l’organizzazione pratica è demandata ai dirigenti scolastici, che devono fare i conti con situazioni molto diverse anche all’interno di una stessa città. Un anno scolastico, quindi, sulla cui organizzazione regna ancora una profonda incertezza.
Dirigente, quelle ufficializzate venerdì sono le linee guida definitive?
«Fondamentalmente sì, anche se attendo ancora un punto molto importante. Ovvero, i criteri definitivi di assegnazione dell’organico aggiuntivo (per le scuole che ne avranno bisogno) che saranno legati ad accordi tra il Ministero dell’Economia e quello dell’Istruzione. Inoltre va ricordato che la decisione sull’obbligo dell’utilizzo della mascherina in classe è stata rimandata dal Comitato tecnico – scientifico a fine agosto, per valutare in base all’andamento dei contagi».
«Bisogna comunque considerare che le linee guida sono caratterizzate da un’ampia flessibilità e da uno stretto legame con la situazione di ciascun territorio».
Qual è la situazione nell’Astigiano?
«Il nostro contesto è caratterizzato da molti istituti comprensivi, sia in città sia in provincia, di cui fanno parte edifici nettamente differenti. In aggiunta abbiamo alcune scuole cantierate, i cui lavori erano programmati da tempo, che non facilitano sicuramente l’organizzazione».
Come lavorerete per organizzarvi in vista di settembre?
«Ho pensato di calendarizzare, da questa settimana, riunioni a piccoli gruppi con i dirigenti scolastici. Con ciascuno faremo una mappatura delle esigenze a livello di personale e di spazi, per poi vedere come risolvere le criticità, anche in base alle risorse aggiuntive che saranno assegnate. E’ lo stesso metodo che ho adottato per l’organizzazione dell’Esame di Stato (Maturità) in presenza, e che mi ha consentito di non riscontrare alcuna criticità. Senza contare che potrò sfruttare l’esperienza che sto maturando nella pianificazione della ripartenza a livello di Ufficio scolastico regionale».
«In generale, comunque, il mio obiettivo principale sarà fare in modo che, in uno stesso territorio, come ad esempio la città di Asti, ci sia il più possibile una omogeneità di offerta formativa all’interno dei diversi cicli di istruzione, ferma restando la differenza a livello di scuole superiori dovuta ai diversi indirizzi. Una diversità sostanziale di orario tra due scuole primarie di una stessa città, per fare un esempio, non sarebbe compresa dalle famiglie. E, inoltre, porterebbe a richieste di trasferimento dei bambini da una scuola con meno offerta a quelle con orari più lunghi».

I tre scenari possibili da settembre

Ma quindi, dopo mesi di didattica a distanza e lunghe vacanze estive, a settembre non è certo che le scuole riprendano con il solito orario?
«Stando alle linee guida, bisogna verificare se ci saranno gli spazi e gli organici a sufficienza per rispettare le misure di sicurezza imposte dal Ministero. A partire dalla distanza di un metro, da bocca a bocca, degli alunni. E a questo proposito bisogna considerare che questa distanza aumenta in presenza di disabili, a livello motorio o che comunque hanno bisogno di più spazio per muoversi, e che bisogna lasciare i corridoi per dare agli studenti la possibilità di spostarsi. Quindi, a parità di numero di alunni, alcune aule potranno rispettare la normativa e altre no, a seconda della disposizione dello spazio e della composizione della classe».
Cosa si devono aspettare allora i genitori da settembre?
«Alla luce delle disposizioni attuali, sono tre gli scenari di rientro a scuola a settembre: graduale con orario scolastico parziale (indicativamente i 2/3 di quello previsto); totale con orario scolastico completo; caratterizzato da didattica mista (in presenza e a distanza) in caso di recrudescenza del Covid».
Una incertezza che rappresenta un problema per le famiglie… Comunque, nel caso in cui in una scuola non ci fossero spazi a sufficienza, come si potrà fare per garantire un orario il più possibile simile a quello previsto?
«Si potrebbe ragionare sulla possibilità di utilizzare i locali mensa, a patto che le ditte incaricate del servizio siano in grado di fornire una soluzione alternativa, come l’utilizzo di lunch box; formare gruppi con alunni di classi diverse (penso per esempio alla scuola primaria) solo per le materie che non hanno un programma definito, come Motoria. Le linee guida parlano anche della possibilità di sfruttare spazi diversi dalle scuole, messi a disposizione dai Comuni, ma è molto difficile trovarli disponibili, a norma e vicini alle sedi scolastiche».
Data la situazione, ha fatto specie che la scuola ripartirà il 14 settembre, cioè più tardi rispetto agli altri anni…
«Sì, perché le prime due settimane si terrà il recupero integrativo per i ragazzi delle superiori ammessi con riserva al prossimo anno scolastico, in quanto hanno voti insufficienti in alcune materie. In passato i corsi si tenevano durante l’estate, ma quest’anno non era possibile farlo in presenza, quindi sono stati rimandati a settembre. Mese in cui è stata rinviata anche la Maturità per i candidati privatisti (30 nell’Astigiano), che affronteranno l’esame dal 16 settembre, mentre in passato lo sostenevano insieme agli altri studenti».
Si spera, allora, che una volta avviato l’anno scolastico, le lezioni non saranno subito interrotte per le votazioni in programma il 20 settembre…
«Il buon senso dice di no, per cui lo spero vivamente, dato che non dipende da me. A questo riguardo, comunque, so che a livello centrale si sta pensando ad altri luoghi pubblici per organizzare le votazioni».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale