«Il nostro è un grido di allarme riguardo alla sopravvivenza stessa del Servizio sanitario nazionale». Così l'Ordine professionale e le organizzazioni sindacali di categoria definiscono lo
«Il nostro è un grido di allarme riguardo alla sopravvivenza stessa del Servizio sanitario nazionale». Così l'Ordine professionale e le organizzazioni sindacali di categoria definiscono lo sciopero nazionale dei medici del servizio pubblico, ospedalieri e del territorio (ovvero medici e pediatri di famiglia) che si svolgerà oggi, mercoledì, per la durata di 24 ore.
Tra le numerose ragioni alla base della protesta, «il cronico sottofinanziamento e una serie infinita di tagli, più o meno mascherati, che hanno reso il nostro Servizio sanitario sempre meno universale, equo e solidale. Questo perché la salute è ritenuta erroneamente solo un costo e perché il federalismo sanitario ha creato diseguaglianze inaccettabili. Contemporaneamente cresce il numero delle persone che rinunciano alle cure perché non si possono permettere le spese per i ticket».
«Sui medici di famiglia, poi – continuano Odine dei medici e sindacati – si è abbattuta una pioggia di umilianti limitazioni e incombenze burocratiche che hanno progressivamente eroso il tempo dedicato a prevenzione, diagnosi e cura, provocando un diffuso senso di frustrazione». Riguardo allo sciopero l'Asl ricorda che mercoledì sarà comunque garantita la continuità delle prestazioni sanitarie indispensabili e urgenti.