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Balbo Marina
Benessere
Psicologia

Disturbi del comportamento alimentare e pandemia, come aiutare i giovani

Balbo: “Durante i lockdown l’utilizzo dei social network ha fatto sì che i ragazzi si trovassero continuamente nella condizione di confrontare il proprio corpo”

Con l’avvento del Covid-19, i Paesi di tutto il mondo hanno imposto una serie di restrizioni che hanno profondamente impattato sulla vita delle persone, portando ad una modifica delle abitudini alimentari.
In particolare, si segnala un aumento del consumo di cibi poco salutari durante il lockdown, il quale, unito ad una maggiore sedentarietà e all’impossibilità di usufruire delle strutture sportive, ha influito sull’incremento del peso corporeo. Restare a casa, inoltre, ha permesso una maggiore accessibilità al cibo e ha focalizzato l’attenzione sui pasti e sulla loro preparazione: mentre per alcuni questo ha significato regolarizzare i propri pasti, per altri è diventato una fonte ulteriore di stress, conducendo in certi casi alla nascita di un disturbo alimentare.

I disturbi alimentari

L’anoressia, la bulimia e il Binge Eating Disorder sono disturbi del comportamento alimentare, legati al tema del controllo e allo stress emotivo. Fra tutte, è l’anoressia ad aver creato più disagi, colpendo in particolare gli adolescenti e abbassando l’età media d’esordio a 12 anni.
I disturbi alimentari nei giovani sono da sempre argomenti delicati, che vedono nelle insicurezze e nei cambiamenti fisici propri dell’adolescenza la massima espressione. Durante i periodi di chiusura, l’utilizzo dei social network ha fatto sì che i ragazzi si trovassero continuamente nella condizione di confrontare il proprio corpo, un comportamento che si è poi intensificato con il ritorno a scuola in presenza.
Una continua valutazione di sé, incentrata sul peso, sulla forma del corpo e sul cibo (con spesso rigide regole alimentari) è infatti un sintomo di questo disturbo.
Dalla fine del lockdown, sono molti gli psicoterapeuti che sottolineano come ci sia stato un incremento delle richieste di aiuto da parte di adolescenti, che manifestano disturbi alimentari.

L’intervento psicoterapeutico con EMDR

L’intervento psicoterapeutico con EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari), un metodo efficace e validato nell’affrontare esperienze critiche di vita, ha ottenuto ottimi risultati nel trattamento di questi disturbi.
Con l’EMDR, l’esperienza stressante della pandemia può essere riconosciuta e rielaborata, portando le credenze negative legate alla forma del corpo e al cibo ad una risoluzione adattiva.
È opportuno però intervenire tempestivamente su questi sintomi con una psicoterapia per evitare che il disturbo si cronicizzi.

Marina Balbo
Psicologa-Psicoterapeuta
Centro di Psicoterapia EMDR
Centro Meyer Asti

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