Nella società attuale l’immagine corporea ha assunto un’importanza fondamentale nella vita di molte persone, influendo sulle loro scelte, sugli atteggiamenti e sui comportamenti di tutti i giorni. Essa viene descritta come un costrutto complesso che comprende in sé non solo la costruzione mentale del nostro corpo, ma anche una serie di fattori ad essa legata, come le emozioni, le sensazioni, le credenze e i comportamenti. Diversi fattori contribuiscono a condizionare questo processo, fra cui quelli biologici e quelli psicologici; oltre a questi ultimi appaiono rilevanti anche influenze di tipo socioculturale, derivanti principalmente dalla famiglia, dal gruppo dei pari e dai media, i quali trasmettono spesso un ideale di bellezza inarrivabile.
Il fenomeno dell’insoddisfazione corporea
Tuttavia, è necessario notare che il fenomeno dell’insoddisfazione corporea non colpisce solamente le donne, ma anche gli uomini: entrambi, infatti, tentano di rispettare i canoni culturalmente prestabiliti a fronte di una concezione distorta e disfunzionale del concetto di bellezza.
Mentre nelle femmine una focalizzazione eccessiva sull’aspetto estetico può sfociare in anoressia o bulimia nervosa, nei maschi sembra essere più comune sviluppare vigoressia (o bigoressia). Quest’ultima patologia denota una certa tendenza degli individui ad adottare diete squilibrate e a svolgere attività fisica eccessiva nel tentativo di modellare la propria massa muscolare. La costante insoddisfazione verso il proprio corpo, percepito come poco tonico nonostante la prominenza muscolare, spinge gli individui a investire eccessivamente sul corpo e a cercare in modo esasperante di raggiungere la perfezione fisica.
Come si può intuire, l’ideale di bellezza maschile promosso dai media è in grado di sostenere e alimentare questo disturbo e il pensiero ossessivo sottostante. Lo stress generato da queste situazioni rischia di incrementare i sintomi, di protrarre il circolo vizioso delle emozioni negative ad esso legato, non permettendo all’individuo di prendersi cura adeguatamente del proprio corpo.
Il ruolo della psicoterapia
Un modo per affrontare questi disagi è quello della psicoterapia e, in particolare, del trattamento EMDR (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). Di fronte ai disturbi legati al comportamento alimentare e all’immagine corporea, l’EMDR si è dimostrato essere un intervento valido ed efficace in grado non solo di rielaborare i traumi del passato, ma di rafforzare le risorse interne all’individuo, permettendogli di migliorare la qualità della propria vita.
Marina Balbo
Psicologa psicoterapeuta
EMDR Centro Meyer Asti