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Astimusica, 30mila spettatori e la più vista di sempre
Cultura e Spettacoli

Astimusica, 30mila spettatori e la più vista di sempre

Il direttore artistico Massimo Cotto anticipa il bilancio dell’ultima edizione del Festival organizzato dall’Asp

Ha chiuso domenica sera raggiungendo, in 11 serate, 30mila spettatori, di cui 12mila paganti.

Parliamo di Astimusica, il festival estivo cittadino che, dal 6 al 16 luglio, ha animato piazza Cattedrale con concerti tutte le sere che hanno spaziato tra i generi più diversi, dai grandi successi di Fiorella Mannoia al rap di Ghali e Vegas Jones, dal blues di Zac Harmon al trio mascherato Tre Allegri Ragazzi Morti.

Giunta alla 22esima edizione, la manifestazione è stata promossa da Comune e Asp insieme all’Agenzia di spettacoli Piemonteuno, con il supporto di Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Iren, AEC.

Molto soddisfatto il direttore artistico Massimo Cotto.

«E’ stata l’edizione di maggior successo – dichiara – fatto assolutamente non scontato, considerando che la rassegna ormai ha sulle spalle 22 anni. Basti considerare i “numeri”: abbiamo contato 30mila presenze, di cui 12mila ai 4 concerti a pagamento che erano in programma. Insomma, non ci aspettavamo un successo di questo tipo».

Come aveva già detto in occasione della conferenza stampa di presentazione, Astimusica è stata concepita anche quest’anno come un piccolo juke – box, contenitore di eventi che hanno spaziato tra i generi più vari. «E’ sempre stato così – ricorda Cotto – ma quest’anno, essendo la manifestazione più corta, lo “stacco” tra le serate era più evidente».

Nonostante il calendario accorciato, anche quest’anno è stato mantenuto lo stesso rapporto tra concerti a pagamento e gratuiti del passato. «Abbiamo resistito fino all’ultimo – racconta – per non inserire il biglietto riguardo ai concerti dei Tre Allegri ragazzi morti e Antonella Ruggiero. Concerti che, visto il successo di pubblico, avrebbero “funzionato” anche a pagamento. Infatti, se da direttore artistico avevo il compito preciso di proporre un bel cartellone e far quadrare il bilancio, da assessore comunale dovevo pensare di consentire alla gente, anche a quella che ha meno possibilità economiche, di trascorrere piacevoli serate di musica in piazza. E, grazie al bilanciamento delle esigenze, così è stato. Spesso, infatti, incontravo le stesse persone, segno che molti hanno seguito più concerti».

Cotto ne approfitta anche per togliersi qualche “sassolino” dalla scarpe. «Mi piace sapere che la manifestazione piace alla gente – sottolinea – mentre, secondo coloro che criticavano la mia doppia veste di assessore e direttore artistico (seppure a titolo gratuito), adesso non potrei essere qui a parlarne».

Tornando al cartellone, da sottolineare che l’edizione da poco conclusa ha visto anche l’inserimento di una serata diversa. Ovvero, il festival dei cori giovanili, promosso dalla Pastotrale giovanile della Diocesi, intitolato “Asti God’s Talent”. «E’ stata una vera e propria scommessa», commenta Cotto. «Certo, la presenza di Paolo Conte come presidente di giuria ha aiutato, ma mai avrei pensato che la manifestazione avrebbe attirato 3.500 spettatori».

Polemiche, quindi, solo sulla seconda serata della rassegna, che ha visto sul palco Rovazzi. «Contrattualmente – spiega Massimo Cotto – non ha fatto nulla di sbagliato, dato che ha cantato i tre brani previsti. Certamente, però, non si è comportato bene, come ho già avuto modo di dire all’indomani del concerto, sia per il ritardo accumulato sia per l’assenza di empatia con il pubblico. Però bisogna fare un distinguo: per gli adulti è stata una serata da dimenticare, mentre per i bambini è stato comunque un bel concerto. D’altronde, l’ho chiamato a cantare perché era da un anno che venivo “assalito” da persone e cittadini che mi chiedevano di inserirlo nel cartellone del festival».

Per dimostrare la sua soddisfazione, in occasione dell’ultimo concerto Massimo Cotto ha voluto salutare ufficialmente il pubblico. «In 22 anni – ha affermato – non sono mai salito sul palco, eccezion fatta per il concerto di Paolo Conte. Ma stasera sono qui per ringraziarvi tanto. Siamo commossi per la partecipazione, possiamo solo inchinarci davanti a voi. Forse ci vediamo il prossimo anno».

Elisa Ferrando

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