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Denis Ghiglione 2
Attualità
Intervista

Movida, il consigliere alle Politiche Giovanili Ghiglione replica: «Asti non è una città vecchia nell’anima»

Il delegato alle Politiche Giovanili intervenire sul caso dell’estate e difende le scelte dell’amministrazione che permettono a tutti di poter operare nel rispetto delle regole

Negli ultimi giorni ad Asti è esploso il caso della città dormitorio. I locali per i giovani e la musica sembrano essere diventati un problema irrisolvibile. Siamo davvero una città così “vecchia” nell’anima?

Non definirei assolutamente Asti una città “vecchia” nell’anima. La fascia più giovane della popolazione, ma non solo, rivendica l’esigenza di esprimersi anche durante eventi musicali e culturali serali. Le deroghe e gli orari dettati dal Comune sono chiari, si chiede sia ai “festaioli” sia al “vicinato” di collaborare in maniera corretta.

Sui social è emersa una visione molto distorta di quanto sta avvenendo: il Comune è accusato di fare preferenze tra i locali, di mandare “controlli” solo da alcuni e non da altri e di essere una specie di persecutore di chiunque si azzardi ad animare le notti estive. Ci spiega cosa sta succedendo?

I “controlli” non sono solamente in capo ai vari settori delle amministrazioni comunali e tantomeno a discrezione delle figure politiche. L’Arpa, la polizia municipale, l’Asl, vigili del fuoco, ecc. hanno piena autonomia nell’intervento e nella sanzione di eventuali irregolarità. Figuriamoci se si fanno preferenze; piuttosto a volte è bene ricordare che esiste una differenza importante tra imprese commerciali che possono fare attività per tutti e Circoli/Associazioni che possono farla solo per i loro associati. Se poi, invece, sono aperti anche agli esterni, purtroppo ne devono pagare le conseguenze. Il problema spesso sta in questa differenza che alcuni non rispettano.

Lei è consigliere delegato alle Politiche Giovanili, eletto nella lista de I Giovani Astigiani. Non ritiene che, alla fine, siano proprio i giovani a dover pagare il prezzo di politiche troppo inclini a ignorare le loro esigenze, la mancanza di spazi adeguati per socializzare e una certa intolleranza da parte di chi, invece, vorrebbe una città fantasma?

Non credo assolutamente che questa amministrazione ostacoli le attività proposte dai giovani e per i giovani. Anzi, ricordo che è stata l’amministrazione Rasero a istituire i venerdì in musica per bar e ristoranti, per tutta la stagione estiva, e potrei citarne tante altre dove il Comune si è messo sempre a disposizione. Piuttosto mi sembra che alcuni esponenti della minoranza abbiano voluto strumentalizzare, mi permetto di dire anche eccessivamente, quanto è successo la scorsa settimana per i circoli di Tanaro

Si è chiesto perché ad Asti poter mettere musica dal vivo in un locale sembra un’impresa che altrove è data come ordinaria amministrazione? Cattivi regolamenti o c’è dell’altro?

Quattro pagine, questa è la modulistica per poter aderire ad un progetto di 30 serate, non è questa una semplificazione amministrativa? Normative regionali e nazionali a cui il Comune deve adeguarsi; Asti come tutte le altre città. Nonostante questo sono tanti i bar, i ristoranti, locali notturni e discoteche che riescono a rispettare le norme e a far divertire i nostri giovani.

[nella foto Denis Ghiglione – Billi]

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