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Attualità

Consiglio: la votazione on line per il presidente è “fantozziana” e finisce in un nulla di fatto

Tra i consiglieri c’è chi non si ricordava la password, chi pensava di votare con un proprio dispositivo, ma non tramite un computer installato nella sala consiliare, chi non ha ricevuto la mail tanto da far saltare tutto

Asti: ancora una pagina da dimenticare per il Consiglio comunale tra disservizi informatici, ostruzionismo e altre criticità

Il vice presidente vicario, Angela Quaglia, l’ha definita “un’esperienza fantozziana”, ma anche “una barzelletta”, e d’altro canto è sufficiente collegarsi al canale Youtube del Comune di Asti per rivedere quella che il sindaco Maurizio Rasero ha invece etichettato come “una pagina penosa del Consiglio comunale”.

Venerdì sera l’assemblea non è riuscita a votare, per la seconda volta, il suo nuovo presidente che avrebbe dovuto prendere il posto del dimissionario Giovanni Boccia. Anche in questo caso sotto accusa è finita la modalità di svolgimento dei lavori, su piattaforma web, ma soprattutto il meccanismo di voto segreto che, se tutto fosse andato come da programma, si sarebbe svolto on line sulla piattaforma Eligo.

Invece, dopo una lunga discussione per capire se la modalità scelta fosse o meno rispettosa del Regolamento comunale, la votazione non è stata portata a termine e prevalentemente perché diversi consiglieri, tra cui anche qualcuno della maggioranza, non sono riusciti ad accedere alla propria casella di posta elettronica personale per cliccare sul link che avrebbe permesso loro di dare la preferenza.

Chi non si ricordava la password, chi pensava di votare con un proprio dispositivo, ma non tramite un computer installato nella sala consiliare (dov’erano presenti gli esponenti della minoranza e della Lega), chi non ha ricevuto la mail, etc.: insomma, una riunione davvero “fantozziana” terminata verso mezzanotte con l’inevitabile decisione di rimandare il voto del nuovo presidente alla prossima settimana. Così sembra, ma ormai è meglio non dare più nulla per scontato.

Si chiede di convocare un Consiglio in presenza

La richiesta del vice presidente vicario Quaglia è stata quella di convocare un Consiglio in presenza per eleggere il presidente con metodi meno moderni, inserendo il classico bigliettino di carta nell’urna, così da garantire il voto segreto, ma è stato anche chiesto di unire all’elezione del presidente anche la discussione di alcune pratiche come quella sul conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre.

Il sindaco Rasero ha ribadito i propri dubbi sui lavori in presenza ricordando la crescita dei contagi da Covid-19 e potrebbe addirittura decidere di convocare due Consigli: uno in presenza di appena dieci minuti per votare il presidente (papabile alla carica è Walter Rizzo) e un altro in remoto per discutere delle pratiche in sospeso. Si è inoltre saputo che tra i consiglieri comunali c’è almeno un caso di una persona che si è autoisolata in attesa di conoscere l’esito dei tamponi di alcuni colleghi di lavoro. Uno dei motivi per cui il sindaco nutre dubbi sull’opportunità di un ritorno in aula nelle prossime settimane.

“I consiglieri di maggioranza sono rimasti in 21 fino a mezzanotte, ma è stato il comportamento della minoranza ed essere scorretto e addirittura scandaloso quello del presidente – commenta Rasero interpellato al telefono – Abbiamo impiegato quattro ore a fare niente, ma se quei problemi informatici fossero emersi fin da subito, quando c’erano ancora i tecnici in Comune, forse si sarebbero risolti. Eligo è una piattaforma sicura e certificata anche dal Garante della Privacy, quindi le critiche che l’opposizione muove sono pretestuose. Confermo quanto detto durante i lavori: si è trattato di una delle pagine più pensose del Consiglio comunale cui abbia mai assistito. Se almeno avessero fatto ostruzionismo mettendo contenuti al dibattito avrei potuto capirlo, ma quello di ieri è stato un Consiglio imbarazzante”.

Parole alle quali Angela Quaglia prontamente replica: “Scandaloso è il comportamento del sindaco e della sua maggioranza che continua ad ubbidire a ordini insensati. Abbiamo avuto la dimostrazione che la piattaforma Eligo, che loro hanno scelto, non funziona e continuiamo a sostenere che il Consiglio debba essere svolto in presenza. Sia chiaro che non abbiamo nulla di personale contro Walter Rizzo, ma contestiamo l’utilizzo delle piattaforme on line e non vorremmo che, a forza di usarle, si restringesse il campo alla democrazia”.

Ostruzionismo o meno, una pagina da dimenticare

Di certo quella di venerdì sera è stata davvero una pagina surreale del Consiglio comunale e resta il dubbio che ci sia stato dell’ostruzionismo da parte di qualcuno per mettere i bastoni tra le ruote alla maggioranza. Tutto lecito nel gioco delle parti, ma è innegabile che alla lunga si tratta di strategie vecchie e piuttosto discutibili.

A parlare di ostruzionismo è stato il consigliere Piero Ferrero che verso mezzanotte, insieme ai colleghi di maggioranza Federico Garrone e Mario Vespa, ha deciso di scollegarsi dalla piattaforma in polemica con il comportamento tenuto dalla minoranza.

Il dubbio resta, ma al di là delle modalità di svolgimento dei lavori, che necessitano di rapidi miglioramenti tecnici (spesso non si capisce cosa dicano i consiglieri), e preso atto che per molti eletti l’informatica, anche di base, rappresenti una “bestia nera”, ci si chiede se a queste pagine “penose”, per dirla alla Rasero, siano davvero il massimo che il dibattito politico della città riesca ad esprimere in un momento così drammatico, economico e sociale, come quello che stiamo vivendo a causa del virus.

Riccardo Santagati

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