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Caro Renzi, tieniti
gli 80 euro del bebé

80 euro al mese, a partire da gennaio, per le neo mamme che faranno domanda all'Inps e che hanno un reddito familiare non superiore a 90 mila euro. E' quanto prevede la Legge di Stabilità

80 euro al mese, a partire da gennaio, per le neo mamme che faranno domanda all'Inps e che hanno un reddito familiare non superiore a 90 mila euro. E' quanto prevede la Legge di Stabilità emanando il bonus bebé il quale dovrebbe servire a coprire, in parte (diciamo pure, in minima parte) i costi diretti dell'avere un neonato in casa. La norma, che il premier Renzi ha previsto per i prossimi 3 anni, consentirà alle mamme di percepire 960 euro all'anno e si tratta di un sussidio per tutte le neo mamme o per chi abbia adottato un figlio nel periodo previsto dal bonus.

Non sarà però automatica l'erogazione dei soldi perché, per ottenerli, le aventi diritto dovranno presentare apposita domanda all'Inps e, se la legge non sarà stralciata durante la discussione in Parlamento, sarà anche possibile aggiungere gli 80 euro del bonus bebé agli 80 dello sconto Irpef per i redditi che non superano i 26 mila euro annuali.

Insomma di bonus in meglio il Governo cerca di aiutare le famiglie come può anche se la concessione degli 80 euro per i bebé ha fatto saltare sulla sedia la blogger e giornalista Manuela Campitelli che gestisce il sito www.genitoriprecari.it. Campitelli, sulle colonne del Fatto Quotidiano, ha scritto una lettera aperta al premier Renzi spiegandogli perché può tenersi i suoi 80 euro. La lettera, che riportiamo integralmente qui sotto, è condivisa e condivisibile anche da parte nostra che, padri 2.0, sappiamo molto bene cosa si possa fare con 80 euro ma, soprattutto, ciò che non si può avere se le politiche sociali del nostro Paese non inizieranno a fare interventi seri e mirati per sostenere la genitorialità.

Caro Premier Renzi,

sono una giovane mamma, oltre a questo gestisco un blog che si chiama www.genitoriprecari.it, e per quanto mi riguarda i miei 80 euro te li puoi tenere. Apprezzo lo sforzo, ma le riforme sociali sono ben altre e non si misurano sulla base di spiccioli, regali in busta paga (sempre che una neo mamma una busta paga ce l’abbia), bonus bebè, graduatorie della povertà. Le riforme sociali si misurano sulla base di politiche pianificate, continuative e a lungo termine, che il governo dovrebbe mettere in campo per garantire ai genitori precari il diritto all’esistenza. Perché vedi, Renzi, siamo animali in estinzione.

Chiariamoci quindi sul punto di domanda, se la domanda è ‘vi fanno comodo 80 euro per tre anni?’ la risposta non può che essere sì. Ma se la domanda diventa ‘sono queste le riforme sociali che ti aspetti?’ la risposta è no.

E’ la stessa differenza che c’è tra la forma e la sostanza. La forma sono i regali in busta paga, la sostanza sono le politiche di welfare e sostengo alla genitorialità. La forma sono gli annunci, la sostanza sono le riforme tedesche che prevedono un posto all’asilo per ogni nuovo nato, con la possibilità per i genitori di fare causa al Comune di residenza nel caso in cui il bimbo sia rimasto escluso. La forma sono gli 80 euro alle neo mamme, la sostanza sono i 300 che pagano per un nido privato.

Caro Premier, il mio consiglio è quello di andarsi a leggere due rapporti stilati da Save the Children: il primo è “Mamme nella crisi”, il secondo è “l’Atlante dell’infanzia a rischio”. I numeri parlano, ma soprattutto indicano una relazione netta tra l’impoverimento delle madri e quello dei bambini. Questa connessione tra i due fenomeni non può essere sottovalutata, anche perché dai due ne consegue un terzo: la decrescita economica del paese. Allora, la domanda è: a parte gli 80 euro, quali azioni vuole mettere in campo il governo per la crescita economica e sociale del paese, quella che va oltre la culla ma ci passa attraverso?

Per tutti questi motivi, caro Renzi, non te la prendere a male, ma per quel che mi riguarda, i miei 80 euro te li restituisco, da qui ai prossimi tre anni. Quello che ti chiedo in cambio, sono servizi, asili, maternità riconosciute, parità di genere, diritto alla genitorialità, diritto all’abitare, diritto al lavoro e all’esistenza.

Per farlo hai tempo da qui ai prossimi tre anni e puoi utilizzare anche i miei 80 euro.

Manuela Campitelli

(da il Fatto Quotidiano on line)

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