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Asti, ecco il calendario di ingresso e cambio dei nuovi parroci e “aiuti”

Annunciati a giugno, i cambiamenti avverranno da fine agosto fino a fine ottobre. Si parte con Montafia

La notizia era già stata data dal vescovo monsignor Marco Prastaro   a giugno, quando erano stati decisi una serie di trasferimenti e di ingressi di nuovi parroci in diocesi per accogliere la richiesta di alcuni sacerdoti più anziani in difficoltà a reggere la responsabilità diretta delle parrocchie loro assegnate. E, come spiegò il vescovo, per dare la possibilità a nuovi parroci di iniziare una nuova esperienza pastorale.

A partire da fine agostocon l’arrivo del collaboratore di don Valsania (nella foto)  e fino alla fine di ottobre i cambiamenti entrano nel vivo con un fitto calendario.

Domenica 28 agosto alle 11.15 Montafia don Francis Kunnathoor collaboratore di don Domenico Valsania.

Domenica 4 settembre  alle 11 Isolabella don Giuseppe Bussolino.

Sabato 10 settembre alle 17 Quattordio don Paolo Prunotto.

Domenica 11 settembre alle 17 San Pietro (Asti) don Mario Banaudi.

Sabato 17 settembre alle 17 Montechiaro don Emanuele Baviera.

Domenica 18 settembre alle 11 San Domenico don Dino Barberis e don Enrico Fileppi.

Sabato 24 settembre alle 17 Rocchetta Tanaro don Luigi Binello.

Sabato 1° ottobre alle 16 Cisterna don Mauro Canta.

Domenica 2 ottobre alle 10.15 Ferrere don Mauro Canta.

Domenica 2 ottobre alle 16 San Secondo (Asti) don Andrea Martinetto.

Sabato 8 ottobre alle 16 Portacomaro Stazione don Luigino Trinchero.

Domenica 16 ottobre alle 10.30 S.Paolo Solbrito don Carlo Rampone.

Domenica 23 ottobre alle 11 Calosso don Giuseppe Sheyson Kurinsunkal.

«Il cambio di un parroco non è mai una cosa semplice e scontata, poiché coinvolge la vita concreta del parroco e delle comunità che ne sono coinvolte. Dietro ad ogni nuovo incarico vi è sempre una lunga riflessione, molta preghiera, insieme al confronto ed al dialogo. Questo non toglie la fatica e il dolore del distacco né l’inquietudine che un nuovo inizio può generare – aveva scritto monsignor Prastaro nel suo messaggio in occasione dell’annuncio dei trasferimenti – La circostanza di questi cambi riporta ancora una volta in luce il preoccupante calo del numero dei sacerdoti che fa sì che ulteriori comunità si ritroveranno a non avere più un parroco residente mentre altre comunità dovranno iniziare a pensarsi più in collaborazione con parrocchie vicine. Tutto questo ci mostra chiaramente come l’essere Chiesa oggi richieda forme e modalità diverse dal passato e come una comunità abbia sempre più necessità di dare spazio ai fedeli laici anche in ambiti un tempo ritenuti esclusivi del clero».

Sul sito della diocesi (www.diocesiasti.it) è possibile scaricare il rito per l’ingresso del nuovo parroco.

 

 

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Una risposta

  1. Avevamo, già un parroco, Don ANGELO, ADESSO PER , COLPA DI CHI NON SO, CI RITROVIAMO CON UN PRETE, CHE ARRIVA DA UN ALTRO STATO, LO DICO E, LO RIPETO NON SONO RAZZISTA, MA QUANDO VADO A MESSA MI PIACE CAPIRE QUELLO CHE DICE, IL PARROCO.

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