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Asti, Fratelli d’Italia all’attacco: «Basta discriminare nello sport tra ragazzi vaccinati e non vaccinati»

Il gruppo astigiano del partito di Meloni contesta le “discriminazioni” tra giovani immunizzati o meno e chiede di concentrarsi sulla cura della malattia

Dopo l’approvazione del nuovo decreto-legge che introduce le misure per lo svolgimento delle attività nell’ambito della scuola, confermiamo la compattezza del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia sulla posizione espressa da Giorgia Meloni: “Mentre tutti i dati e tutti gli esperti confermano che stiamo andando verso una situazione di normalità, il mondo libero allenta le restrizioni e abolisce l’inutile green pass, l’Italia di Draghi-Speranza continua illogicamente ad alimentare le discriminazioni andando a distinguere vaccinati e non vaccinati addirittura alle elementari. Basta con queste follie.” parole chiare e logiche. 

Con queste normative si rischia solo di creare discriminazioni tra i ragazzi e non ci riferiamo solo all’ambito scolastico ma anche nello sport, dove alcuni ragazzi non possono più praticare la disciplina che amano per via delle restrizioni, nemmeno se si facessero un tampone prima degli allenamenti. Gli adolescenti non danno problemi di aumento dei ricoveri a prescindere che siano vaccinati o no, oggi è ormai chiaro che il vaccino non è un metodo per fermare il contagio, ma solo uno strumento, e non l’unico, di ridurre i ricoverati , soprattutto in terapia intensiva. Inoltre lo sport serve a fortificare il sistema immunitario e vietarlo non può quindi essere considerato una misura sanitaria.

Se quindi, le restrizioni ai non vaccinati, hanno come unica motivazione quella di consentire agli ospedali di continuare a svolgere tutte le attività ordinarie, e la discriminazione tra vaccinati e non in età adolescenziale, non incide minimamente su questo risultato, non ha senso che ci sia.

Rispetto a illogiche e discriminatorie restrizioni, molto meglio sarebbe concentrarsi sulla cura della malattia. Dopo quello che è emerso negli ultimi tempi infatti sull’attività ostruzionistica del ministero della Salute sullo sviluppo e studio di cure domiciliari, ci sono sorte ulteriori domande rispetto a quelle che già ci ponevamo prima. La prima su tutte è questa: Perché il Ministro Speranza continua a voler insistere su Paracetamolo e vigile attesa? Questa ostinazione ha avuto conseguenze in termini di numero di decessi?

Altro aspetto da analizzare per capire il fallimento delle politiche del governo, è la voluta contrapposizione tra i si vax e i no vax:, lo scontro vax no vax è infatti la conseguenza di una voluta strategia che crea tensione al fine di distrarre la popolazione dalle tante cose non fatte tra cui cure domiciliari, potenziamento medicina territoriale, aerazione meccanica controllata, potenziamento mezzi di trasporto.  

Noi non abbiamo nulla contro chi non si è vaccinato, si tratta di una scelta individuale ed è chiaro che chi è più a rischio deve fare valutazioni maggiori; comprendiamo perfettamente i genitori di bambini piccoli che hanno deciso di non vaccinare i propri figli. Non ci adeguiamo a questa caccia alle streghe, questo scontro ideologico porta ad estremizzare posizioni e a creare conflitti sociali che si potrebbero evitare con una chiara comunicazione oggettiva dei dati sul rischio e sul beneficio.

Parlando di no vax si pensa subito alla questione green pass e, ricordando che da quando è stata introdotta la certificazione verde sono aumentati i contagi, non abbiamo dubbi su quale comportamento tenere in caso di richiesta di appuntamento con i rappresentanti dell’Amministrazione da parte di un cittadino che non sia in possesso del green pass, condizione indispensabile per poter accedere agli uffici della pubblica amministrazione. Tutti i cittadini hanno pari dignità e nessuno deve essere escluso e quindi siamo chiaramente disponibili a incontrare tutti i cittadini e quindi anche i non vaccinati, nel pieno rispetto delle norme e quindi anche all’aperto fuori dagli uffici comunali, la norma non lo vieta. Ricordiamo che per ricevere le persone in Comune, il Vicesindaco Marcello Coppo, esponente di Fratelli d’Italia, durante la prima e la seconda ondata, aveva fatto predisporre, sotto il porticato di largo Scapaccino, una postazione all’aperto con un tavolino e delle sedie e lì incontrava le persone che chiedevano un appuntamento.”

Marcello Coppo, Luigi Giacomini, Federico Cirone e Paolo Bassi
(Fratelli d’Italia Asti)

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Una risposta

  1. Concordo pienamente con quanto espresso da Fratelli d’Italia. Chi ha solo un minimo di senso critico ed è libero da condizionamenti psicologici si è reso conto, già da un pezzo, del totale fallimento delle politiche del governo. Mentre tutti i Paesi liberi e con governi responsabili revocano qualsiasi tipo di restrizione, l’Italia non solo persevera ma addirittura acuisce le limitazioni alla libertà e accentua le discriminazioni tra cittadini. Di fatto siamo più vicini alla Cina che alle grandi democrazie occidentali !

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