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Attualità

«Basta accuse: Lo Porto fu candidato oltre 3 anni fa ed era incensurato»

Il coordinatore dei Giovani Astigiani, Roberto Scaltrito, replica a coloro che hanno sollevato dubbi sulla selezione dei candidati “cavalcando una caccia alle streghe”

Dopo l’arresto dell’ex candidato dei Giovani Astigiani parla il coordinatore Scaltrito: “Basta caccia alle streghe”

«Quando Riccardo Lo Porto venne candidato per il Consiglio comunale con il gruppo dei Giovani Astigiani era l’inizio del 2017, oltre 3 anni fa, non aveva alcun precedente e aveva la fedina penale pulita, come richiesto a tutti i candidati. Prese 90 voti, il 7% circa di tutta la lista, e non furono determinati per far vincere la coalizione. Non fu eletto, non ebbe alcun ruolo pubblico, dopo il voto non partecipò più a nessuna attività del gruppo, non pretese nulla e cosa fece in seguito, in tutta onestà, è una cosa che non sappiamo né possiamo esserne responsabili». Così Roberto Scaltrito, coordinatore dei Giovani Astigiani, interviene sul caso “Lo Porto”: quest’ultimo, 27 anni, è stato tratto in arresto con altre persone al termine di una vasta indagine, condotta dalla procura, finanza e polizia, volta a smantellare un vasto giro di usura.

Le accuse del Movimento 5 Stelle

Riccardo Lo Porto era stato candidato per il gruppo che oggi vede in aula due consiglieri comunali e un assessore; ma essere stato, oltre 3 anni fa, in una lista a sostegno del sindaco Rasero ha scatenato pesanti critiche politiche, soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle.

In un’interpellanza allo stesso Rasero i pentastellati chiedono come Lo Porto fosse stato scelto tra i candidati, se abbia contribuito a elaborare proposte politiche presentate in aula con l’auspicio che Rasero e gli altri esponenti dei Giovani Astigiani prendano le distanze dai presunti autori dei fatti contestati dagli inquirenti.

A buttare benzina sul fuoco della querelle è stata anche la ripubblicazione sui giornali e sui social della foto del santino elettorale di Lo Porto insieme all’allora candidato sindaco Rasero.

«Tanto per essere chiari io rappresento un Gruppo di persone oneste che condanna, con forza, usura, racket e ogni altro tipo di reato. – rimarca Scaltrito – Però, spiegato che Lo Porto, quando fu candidato, era un giovane imprenditore incensurato che aveva tutti i diritti a presentarsi alle elezioni, non accetto che quanto successo nei giorni scorsi metta in dubbio o getti fango sull’operato dei Giovani Astigiani che in Consiglio hanno due eletti, Paride Candelaresi e Denis Ghiglione, e in Giunta l’assessore Elisa Pietragalla, dediti a lavorare per il bene della città, onestamente e mettendoci la faccia ogni giorno. Mi risulta, leggendo gli articoli pubblicati dopo gli arresti, che anche gli organi inquirenti abbiano specificato che le contestazioni non c’entrano nulla con la politica e ovviamente toccherà alla magistratura stabilire se Lo Porto sia colpevole o innocente. La strumentalizzazione che è stata fatta su questa vicenda è assurda e anche i paladini della giustizia dovrebbero guardare in casa loro perché mele marce ci sono sempre state, da destra a sinistra, senza esclusioni. Ricordo – continua Scaltrito – che il nostro è un gruppo politico, apartitico, non chiediamo neanche la tessera, ma continuiamo a lavorare per fare proposte utili ad Asti e per affrontare questa drammatica situazione economica. Invece chi strumentalizza questa storia, chi cavalca una caccia alle streghe, cosa sta facendo per aiutare il nostro territorio a superare un’emergenza economica peggiore di quella del 1929? Siamo in attesa di saperlo».  Per quanto riguarda l’interpellanza in Consiglio comunale e le domande poste direttamente al sindaco Rasero, il coordinatore Scaltrito taglia corto: «Il sindaco risponderà per se stesso, non ha bisogno che gli dica cosa fare; io parlo per il gruppo di cui sono coordinatore e contro cui nessuno può permettersi di sollevare dubbi sulla trasparenza e la correttezza del lavoro svolto».

[nella foto Roberto Scaltrito, nel centro, con i consiglieri comunali Paride Candelaresi e Denis Ghiglione]

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