Qualche giorno fa, poco dopo le 22, arriva una chiamata alla centrale operativa del 118: c’è un’emergenza in via Buenos Ayres, a Canelli. In pochi minuti arriva sul posto la medicalizzata della Cri di Canelli con l’infermiere M.V. Soccorso veloce, professionale. «Grazie di cuore, avete salvato mio marito. Siete stati meravigliosi e professionali, un grazie ancora al signor M.V. e a tutti per la vostra sensibilità e umanità» ringrazia la moglie del signor Piano, Elisabetta Bosca.
Evento che in Giorgio Salvi, presidente del gruppo cittadino, rinnova un tormentone che va avanti da tempo: la mancanza di un’ambulanza con infermiere a bordo h24. «Questo caso, come molti altri, dimostra che la presenza di una medicalizzata 24 ore su 24 è indispensabile» dice. Concetti che aveva messo nero su bianco in una lunga lettera inviata alla Regione lo scorso autunno, chiamando in causa politici e amministratori locali.
«Per avere un servizio sempre attivo ci alterniamo con Santo Stefano Belbo, facendo turni mensili dove copriamo tutto l’arco delle 24 ore». Escamotage non privo di incognite. Salvi torna alla carica chiedendo «un’ambulanza con infermiere a bordo nelle 24 ore a Canelli. Non possiamo più farne a meno, soprattutto ora».
Nella foto: il presidente Salvi e due volontari.
Una risposta
Il mezzo in questione non è una “medicalizzata” (M.S.A. con medico ed infermiere a bordo), bensì un’ambulanza “india” (M.S.A.B. con infermiere a bordo).
Nella foto sono raffigurati i due volontari della Croce Rossa (tra cui il presidente Giorgio Salvi a sinistra) e l’infermiere (al centro) in turno sul M.S.A.B. di Canelli.