L’amica che ascolta
Un’amica che ascolta, che accompagna la donna nel delicato percorso della gravidanza, che la aiuta ad affrontare serenamente i dubbi ma anche le incombenze del periodo pre e post parto, capace di essere un punto di riferimento e un sostegno morale e alle volte anche “materiale”. Questo è il ruolo della “doula”, una nuova figura professionale affermatasi negli ultimi anni soprattutto nei paesi anglosassoni e che di recente ha fatto capolino anche in Italia. Nella nostra Provincia sono due le “doule” iscritte all’Associazione “Mondo Doula” .
La doula della Valle Belbo
Una di queste è Federica Tripoli, 23 anni di Castelnuovo Belbo (nella foto) e responsabile della Scuola dell’Infanzia A Passi di Bimbo di Nizza Monferrato. Con dolcezza e discrezione, è Federica che ci accompagna in punta di piedi nell’universo delle doule per capire in che modo lavorano e a che cosa servono. «La doula opera come una libera professionista – ci spiega Federica – non è una figura sanitaria. E’ in grado di offrire un accompagnamento emotivo e pratico alla famiglia, dall’inizio della gravidanza fino ad un anno dalla nascita del bambino. Va a colmare quel vuoto lasciato dalla disgregazione della rete famigliare e di quel sistema matriarcale che per secoli ha “coccolato” le puerpere tramandando saperi e attenzioni. Oggi, per molte donne, non è più così».
Figura moderna contro la solitudine
Complice infatti la modernità e i trasferimenti delle famiglie, capita che le donne rimangano sole nel dover gestire la propria gravidanza, senza una madre o una suocera vicine che possano consigliare o anche solo essere di supporto. «Alle volte è anche solo importante l’esserci. Saper ascoltare e capire quali sono i bisogni della gestante – aggiunge Federica – L’aiuto fornito può andare dall’accompagnare alle visite mediche, fino al disbrigo di qualche piccola commissione. Piccoli gesti che, come ben saprà chi ci è passata, possono regalare un grande sollievo a chi viene “investito” dalla gioia della maternità, che rappresenta comunque un grosso cambiamento. Inoltre, si elabora un “piano nascita”, con la futura mamma si valuta insieme il ricorso o meno all’epidurale, ovviamente non sotto un profilo clinico. Si affrontano anche gli aspetti più tecnici e organizzativi del post parto. Si offre ascolto, informazioni, orientamento e accudimento pratico».
La doula accompagna in sala parto
La doula, inoltre, può accompagnare la partoriente in sala parto, soprattutto in quelle strutture ospedaliere che consentono l’accesso a una terza persona oltre al padre. «E’ anche capitato che qualche futuro papà abbia preferito delegare alla doula la sua presenza in sala parto. Una decisione che deve sempre e comunque essere condivisa dai coniugi. In ogni caso ci affianchiamo sempre al consiglio di specialisti quali psicoterapeuti, psicologi oltre ovviamente alle ostetriche e ginecologi» chiarisce Federica. Per diventare doula, Federica spiega di aver frequentato un corso di 9 mesi a Torino, seguito da un tirocinio. «In base alla mia esperienza, ciò che viene apprezzato dalla doula è il fatto di esserci senza giudicare. Senza che la futura mamma debba sentirsi dire “io avrei fatto in questo modo” o “avresti dovuto fare diversamente”. E’ un momento delicato nella vita di una donna, che non va lasciata sola» conclude Federica. La presenza della doula può essere concordata su base forfettaria. Di solito si traduce in un incontro o due la settimana nella fase della gravidanza per poi prevedere l’apporto quotidiano durante il post parto.
Lucia Pignari
2 risposte
…..sei una Grande Federica….al giorno d’oggi non esistono più persone come te!!!!!
Bellissima iniziativa! Grande Federica!