24 anni, un diploma al Liceo Artistico e tanta voglia di lavorare e rendersi indipendente. Domenico Molinelli chiede un’opportunità e vorrebbe che la sua invalidità non fosse una barriera così insormontabile fra lui e una mansione alla sua portata.
Si rivolge al giornale, e racconta la sua storia: «Sono invalido al 75%, dalla nascita. Ho difficoltà a deambulare ma mantengo un buon grado di autonomia. Sono tanti i lavori che potrei fare, anche con un buon profitto per l’azienda che volesse assumermi ma nessuno mi dà la possibilità di dimostrarlo».
Domenico ha cominciato a cercare lavoro dal giorno dopo aver conseguito la maturità: «Sono sul mercato dell’impiego da 5 anni, ho fatto anche tanti corsi di formazione professionale in ambito impiegatizio, per l’utilizzo del pc e altro, ma per me non è mai uscito un posto di lavoro. Ho partecipato alle chiamate pubbliche tramite il centro per l’impiego ma danno poco tempo per svolgere la prova selettiva, avvisano pochi giorni prima e non specificano su quali argomenti prepararsi»
Il Centro per l’Impiego è una sua meta frequente e, nel frattempo, ha inviato curriculum ovunque, anche fuori Asti ma non ha mai ricevuto neppure una risposta, fosse stata anche negativa.
«La verità è che le aziende, pur avendo l’obbligo di riservare posti a disabili, preferiscono pagare le multe piuttosto che inserire persone in collocamento mirato. E non fanno neppure lo sforzo di pensare se in azienda possa esserci una mansione adatta al mio tipo di disabilità».
Domenico vive ancora con i genitori e vorrebbe affrancarsi.
«Sono continuamente alla ricerca di bandi e concorsi in tutta Italia, tenendo conto che, per me, un trasloco in altra città comporterebbe ostacoli non indifferenti perchè dovrei trovare una sistemazione adattata alle mie limitazioni».
Ha anche provato a cambiare completamente indirizzo alla sua vita, iscrivendosi ad un corso per aiuto cuoco cucito su misura per le persone con disabilità «Ma non ho ancora ricevuto risposta sull’accettazione. Sto puntando a tirocini lavorativi a Torino ma anche lì non c’è ancora nulla di sicuro».
Il medico che lo segue fin dalla nascita conferma che, a livello cognitivo, Domenico non ha limitazioni: «E’ molto frustrante per me e per i tanti disabili che so essere nelle mie stesse condizioni sapere che, nonostante le leggi, alla fine si preferisce lasciarci ai margini senza neppure mettere alla prova le nostre competenze. Non è giusto».