Si rimette in moto la complessa macchina organizzatrice del Festival delle Sagre in vista dell’importante evento della seconda domenica di settembre. Che quest’anno segna un traguardo importantissimo: mezzo secolo da quando si è tenuta la prima edizione.
Ma neppure l’edizione speciale del cinquantenario sembra convincere le Pro Loco titubanti dopo lo stop imposto del Covid.
L’edizione della ripresa aveva visto in piazza 13 Pro Loco; in quella dell’anno scorso erano passate a 24 e gli organizzatori speravano, per questa edizione dei 50 anni, di riuscire ad avere un numero di adesioni che, seppur non toccando le 45-46 partecipazioni degli anni di gloria, arrivasse almeno a 35.
Per ora, invece, è un obiettivo che sembra lontano.
Entro fine mese, infatti, il Comune di Asti, che ha preso in mano l’organizzazione generale dopo l’accorpamento della Camera di Commercio Asti-Alessandria, ha chiesto alle Pro loco di confermare la propria adesione ma da una prima riunione che si è tenuta qualche giorno fa, le titubanze sono ancora tantissime.
Neppure la riconferma in blocco delle 24 Pro loco dell’anno scorso ha convinto a rientrare nella manifestazione le altre che erano rimaste un po’ dalla finestra.
Secondo indiscrezioni, se ne dovrebbero aggiungere quasi sicuramente altre 4 che hanno già manifestato una forte volontà di tornare in piazza (Castell’Alfero, Refrancore, Nizza e Revigliasco) portando così il numero di partecipanti a 28. Numero ancora lontano però da quel 35 cui si puntava per almeno due motivi.
Il primo è di natura culturale: più Pro loco ci sono in piazza, più ricca è la sfilata storica della domenica e più ricca l’offerta dei menu delle Pro loco.
L’altro è di natura strettamente economica.
I costi di organizzazione sono ingenti e, come provato l’anno scorso, il punto di equilibrio prevede che, oltre ai contributi degli sponsor, servano le quote di partecipazione di almeno 32 Pro loco. Tanto che, proprio per l’edizione 2023, il Comune era ricorso all’affidamento della vendita del vino alla Cia su appalto che aveva permesso di incamerare la cifra sufficiente a realizzare la manifestazione.
Dunque serve che qualche altra Pro loco getti il cuore oltre l’ostacolo e decida di partecipare all’edizione del cinquantenario. Qualche presidente, pur avendone tutta l’intenzione, ha però fatto presente di non avere più sufficienti volontari per stare dietro alla preparazione, alla sfilata, alla cucina e al servizio per i due giorni. La “crisi di vocazioni” anche in questo settore del volontariato si sta facendo sentire.
Qualunque sia il numero di adesioni, quest’anno il Comune ha già annunciato di voler chiedere un “acconto” sulla quota che verrà poi saldata in seguito. Non si sa ancora in che misura, ma è una cautela che si è preso per evitare che, come accaduto l’anno scorso, all’ultimo momento alcune Pro loco si sfilino mettendo in difficoltà i conti della manifestazione.
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- 5 Ottobre 2024
- Massimo Elia