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Rasero intervista
Attualità
Intervista

Il sindaco di Asti spiega le priorità del Rasero bis e le proposte per il futuro della città

Forum a La nuova provincia sui temi della ripartenza dopo l’estate: traffico e Ztl, PNRR, Ente manifestazioni, ex Ospedale e tanti altri temi caldi

Non è stata un’estate di tutto riposo per l’amministrazione Rasero-bis: il futuro della Casa di riposo, la difficile situazione al campo nomadi (di cui parliamo a pagina 31) l’organizzazione del Settembre in forse fino all’ultimo, la riapertura delle scuole. E all’orizzonte si addensano le incognite dell’autuno-inverno con il caro energia che peserà anche sulle casse comunali oltre che su quello delle famiglie e imprese che avranno bisogno di sostegni e poi vicende annose, dal traffico all’ex ospedale, alla creazione di un Ente Manifestazioni.

Su questi temi La Nuova Provincia ha organizzato la scorsa settimana un forum con il sindaco Maurizio Rasero ospite in redazione: Massimo Elia, Elisa Ferrando, Fulvio Lavina, Marta Martiner, Daniela Peira e Riccardo Santagati hanno posto una serie di domande per capire come si muoverà l’Amministrazione nei prossimi impegnativi mesi.

Data la crisi sul costo dell’energia, accelerata dalla guerra in Ucraina, ritiene che sia ancora attendibile il cronoprogramma del PNRR sulle opere presentate dal Comune? Si riusciranno a realizzare tutti i progetti previsti?

Premesso che il PNRR è stato gestito molto male, ringrazio per i soldi che sono arrivati e che arriveranno, però è stato un vero guazzabuglio. Prima si sono fatte le schede, poi le Province le hanno raccolte, le hanno girate alla Regione, che le ha mandate a Roma, successivamente sono usciti i bandi che hanno detto tutto e il contrario di tutto per cui le schedeoccasionalmente coincidevano con dei bandi e quindi erano utilizzabili. In altre occasioni sono usciti bandi che hanno finanziato i progetti più diversi che non c’entravano niente con le esigenze del territorio.. Il problema del bando è che non ha programmazione: quello dello sport, ad esempio, ci dà due o tre mesi di tempo per la progettazione, sebbene a noi servano anche sei mesi per tutti gli step, ma poi ti dice che hai tre anni per realizzare il progetto quando invece noi potremmo completarlo in sei mesi. Mi immagino la difficoltà dei piccoli Comuni dove non ci sono i tecnici a rispettare quelle scadenze. Noi abbiamo preso tanti soldi, ma i dipendenti sono sempre quelli: o facciamo l’ordinario o ci concentriamo sul PNRR. Finora abbiamo mantenuto tutti gli mimpegni, ma non sarà sempre così e a qualche progetto dovremo riunciare. Ringrazio il vicesindaco, i dirigenti e gli uffici per tutto l’impegno che ci hanno messo. Il PNRR è stata una grande opportunità, la partenza non è stata delle migliori, e arriverà il problema del caro materiale. Nei primi cinque anni abbiamo raccolto tutte le risorse che ci mancavano per il palazzetto dello sport, circa 6 milioni che ci consentissero la progettazione e la costruzione. La progettazione è partita, ma oggi con il “caro materie” prime presenta un conto da 16 milioni di euro. Il nuovo palazzetto rimarrà un sogno, premesso che oggi non serve a questa città.

Caro bollette: sono previsti tagli?

Sicuramente dovremo rivedere i conti, ma fino alla fine dell’anno nessun taglio.

Capitolo decoro urbano, un aspetto importante nella vita quotidiana dei cittadini. In città spiccano, soprattutto in periferia, strade con l’asfalto rovinato, marciapiedi dissestati, aree verdi poco curate. I bilanci comunali non consentono molti margini di manovra, e con la situazione attuale, dominata dal caro-energia, sarà ancora peggio. Ma proprio non è possibile intervenire su altri capitoli di spesa per potenziare il decoro? In altre città si nota una situazione migliore rispetto ad Asti…

A questo riguardo premetto che ricevo soltanto complimenti dai turisti, quando li invito a visitare il Municipio. Detto ciò, so benissimo che i turisti visitano soprattutto il centro e che in periferia ci sono situazioni di disordine, per cui si può fare molto di più. Per questo, ad esempio, stiamo effettuando diversi interventi sulle strade, inventandoci soluzioni alternative considerato che non ci sono più i fondi di 20-30 anni fa. L’operazione “Open Fiber”, per esempio, previa apposita “contrattazione” da parte nostra, ha consentito di asfaltare chilometri di città su cui sarebbe stato impensabile intervenire. Sono anche consapevole che, come hanno dimostrato i sondaggi effettuati in periodo elettorale, il decoro è ai primi posti tra le priorità dei cittadini. Per questo cercheremo di mettere più fondi su questo capitolo. Ma, al contempo, chiederemo anche impegno alla popolazione, affinché contribuisca a mantenere la città pulita e ordinata.

Si va verso un Ente manifestazioni che accentri l’organizzazione dei principali eventi cittadini. Quale il cronoprogramma e quale ruolo avrà il Comune di Asti?

Terminato l’ultimo evento del settembre astigiano bisognerà immediatamente lavorare alla costituzione di questo nuovo ente. E’ troppo importante per non dispere le nostre storiche manifestazioni che sono anche un importante volano economico e turistico. Il ruolo del Comune di Asti sarà dettato da chi prenderà parte a questo gruppo di lavoro per il quale, il primo ottobre, manderò lettere di convocazione per non perdere tempo e arrivare a settembre del prossimo anno senza affanni. L’ente è fondamentale per avere una struttura organizzativa agile e snella che può cercare risorse vestendo i “panni” di un privato e senza i vincoli burocratici di un’amministrazione pubblica. Perchè ci sono gli sponsor pronti ad investire sulle nostre manifestazioni, ma spesso è così complicato accettare i loro aiuti economici che alla fine si rinuncia in tutto o in parte.

Rispetto ai lavori al cavalcavia Giolitti e all’aumento della circolazione in corso Savona, c’è preoccupazione per il 12 settembre, quando riapriranno le scuole e si avrà un grande aumento del traffico. Sono previste iniziative da parte dell’amministrazione comunale in aiuto agli automobilisti e ai residenti del sud astigiano che raggiungono la città?

Intanto, si conferma in questa situazione la necessità di un secondo ponte di ingresso in città dalla zona sud e puntiamo molto sul primo lotto dell’opera. Riguardo ai lavori sul Giolitti, il primo lotto di lavori terminerà nel mese di ottobre e per i giorni di settembre non ci potranno essere iniziative concrete a favore della viabilità, se non l’ausilio della polizia locale o invitare a privilegiare il mezzo pubblico rispetto all’auto. Certamente per i prossimi anni, quando si effettueranno i lavori del secondo e terzo lotto, si potranno attuare soluzioni che individueremo sulla base di quanto avverrà in queste settimane. Sicuramente i cittadini devono cambiare le loro abitudini e noi abbiamo in progetto una ciclostazione a servizio di chi arriva in treno in città. Si lavorerà inoltre al completamento delle piste ciclabili, ma anche ad un ampliamento dell’isola pedonale e della ZTL in centro città, per limitare l’uso delle auto. Al contempo si lavorerà anche a livello di territorio astigiano sul fronte dei collegamenti ferroviari.

Piano dal traffico e ampliamento Ztl nella zona della Cattedrale: l’annuncio è di un anno fa, quando sarà realizzato?

La Ztl alla Cattedrale spero entro la fine dell’anno: il problema è che per installare le telecamere serve una procedura molto lunga che passa per Roma. Partiremo presto anche con i lavori per la pista ciclabile in corso Alfieri verso piazza I Maggio. Sul Piano del traffico vorrei trovare il coinvolgimento della minoranza: io sono pronto a decisioni epocali, come ad esempio mettere in discussione il collegamento Sud-Nord, in sostanza corso Dante, per il traffico privato, se tutti quanti siamo d’accordo seriamente. Tenendo conto di un paio di cose: durante il Covid i livelli di inquinamento non si sono abbassati nonostante il traffico ridotto, per cui la causa principale sono le caldaie private, e che oggi l’incasso dei parcheggi a pagamento di fatto finanzia il trasporto pubblico.

Parliamo della difficile situazione in cui versa la casa di riposo “Città di Asti”. Quali sono, secondo lei, le strade percorribili allo stato attuale per evitarne la chiusura?

La situazione della casa di riposo è sempre più difficile, a causa di errori gestionali negli ultimi anni e al fatto che la Regione Piemonte, a quanto pare, non ha effettuato i dovuti controlli. Si aggiunga che, quando in passato un privato si era fatto avanti (cooperativa Anteo) perché interessato alla struttura, quell’ipotesi è stata affossata per il giudizio negativo di chi non approvava il passaggio da pubblico a privato. L’attuale commissario, Mario Pasino, è un galantuomo. E’ una persona competente che ha provato a trovare delle soluzioni. Ad esempio, l’accesso al bonus 110%, considerato che l’edificio necessita di significativi interventi di ristrutturazione, che però non è stato possibile in quanto quel tipo di struttura non rientra nella platea dei beneficiari (esclusione che, peraltro, rafforza la mia opinione negativa sul bonus). Allo stato attuale, quindi, la casa di riposo è afflitta da 8 milioni di euro di debiti e, a causa delle notizie negative degli ultimi mesi, continua a vedere la diminuzione degli ospiti. Nei prossimi giorni convocherò un Consiglio comunale aperto (poi fissato il 12 settembre, alle 20 al Teatro Alfieri, ndr) perché voglio essere trasparente sulla questione.

Lei ha detto che se un sindaco sedesse nel Cda della Banca avrebbe potuto battere i pugni sul tavolo per uno stanziamento alla Casa di riposo: conferma?

Oggi nei Cda delle banche siedono tecnici esperti perché gestire una banca è una cosa che richiede competenza. Intendevo dire che una presenza più politica legata al territorio, avrebbe forse potuto cercare di far tenere in considerazione anche altri aspetti non solo quelli economico-finanziari.

Recentemente la Regione ha annunciato che l’ex ospedale non è più in vendita e che sarà valorizzato: che cosa significa?

Che la palla passa a Regione e Asl: saranno loro a presentare un progetto al Comune dicendo che cosa vogliono fare lì. Noi abbiamo già dato dato la massima disponibilità a fare la nostra parte. E’ una pratica rimasta ferma per troppo tempo: come amministrazione ci eravamo mossi già 5 anni fa, con una proposta per cercare di entrare in possesso dell’immobile, ma purtroppo l’operazione era stata poi bloccata.

Palio: nell’ultimo Consiglio lei ha suggerito ai Rettori e alle dirigenze di non prendere impegni con proprietari di cavalli e fantini in vista del 2023. E’ un primo passo verso la “tratta”?

«Assolutamente no. Io non ho mai pronunciato la parola “tratta”. Il mio era semplicemente un suggerimento per fare in modo che più Comitati evitassero di finire nelle mani di pochi proprietari, creando così una sorta di monopolio con sei/sette Borghi, Rioni o Comuni gestiti da una sola persona».

Parliamo della pista che dovrebbe sostituire l’ovale del “Censin Bosia”, che verrà eliminato. Qual è attualmente lo stato dell’arte?

«La pista del “Censin Bosia”, di forma ovale, non ha nulla a che vedere con il tracciato di piazza Allfieri, triangolare. Era necessario quindi creare una struttura di preparazione ed allenamento che ricalcasse “in toto” Piazza Alfieri. Un’area già individuata da tempo dove l’impianto sorgerà. I tempi sono stretti».

Il Magico Paese di Natale tornerà dopo l’edizione pilota del 2021. Un format che ha funzionato, sebbene ci siano degli aspetti da rivedere come gli orari di apertura delle casette e, secondo alcuni, si potrebbe cambiare location. Ha novità a riguardo?

Premesso che il posto migliore dove mi sarebbe piaciuto farlo è attorno alla Cattedrale, mi è stato detto che era meglio l’altro modo e quindi non lo metto in discussione. Il mercatino era diventato troppo grande per stare a Govone, per questo è stata scelta Asti. A me, ad esempio, non è piaciuto che in molti giorni della settimana c’erano banchi chiusi; quindi piuttosto è meglio stare meno tempo, ma quando ci sei resti aperto. Un altro aspetto che non mi è piaciuto è che in piazza San Secondo, la piazza più bella, c’erano i banchi meno attrattivi, quelli degli sponsor. Quest’anno aumentiamo di trenta casette e andiamo a occupare anche piazza Statuto mentre gli sponsor li spostiamo. Ma ho piena fiducia nell’organizzatore e andiamo avanti così.

Se i primi 5 anni sono quelli in cui si avviano i progetti, questi dovrebbero essere quelli della realizzazione: che cosa realisticamente pensa di portare a termine?

Spero di essere ricordato come il sindaco che ha messo a posto più scuole. Poi immagino una città più pulita, accogliente, meno inquinata, non so se meno sicura perché su quello noi più che mettere a disposizione la nostra polizia municipale 24 ora al giorno 7 giorni su sette non possiamo fare. E poi una città dove arrivano investimenti: credo che avremo presto novità sulla ricettività turistica, perché quel che ci manca è un grande hotel, la realizzazione del retroporto con tutta l’attività logistica e infine investimenti con il socio di Asp, Iren: penso a teleriscaldamento, efficientamento energetico e comunità energetiche.

[foto Billi]

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Una risposta

  1. È incredibile come il sindaco glissa alla grande sul decoro e sicurezza urbana – che nemmeno cita peraltro. Volesse il sindaco farsi un giro di notte in campo del palio, che è diventato ormai un ricettacolo di scapestrati che gettano bottiglie di vetro e spazzatura ovunque, nonché un vespasiano a cielo aperto. Che dice il sindaco?