Al via la nuova edizione del corso di formazione, rivolto agli insegnanti ma aperto alla cittadinanza, promosso dal Coordinamento di Libera Asti, associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti.
Intitolato “Dalla parte della Costituzione. Educare alla giustizia sociale per contrastare mafie e corruzione”, sarà incentrato sulla legge fondamentale dello Stato e sulla giustizia sociale intorno a cui è incardinata. «L’obiettivo – spiegano dall’associazione – non è affrontare il testo costituzionale dal punto di vista tecnico e giuridico, ma approfondire i diritti costituzionali nella vita delle persone e della società».
Il calendario
Il primo incontro, programmato per mercoledì 6 novembre, sarà intitolato “Welfare, corruzione e mafie”, con riferimento all’articolo 3 della Costituzione. Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, spiegherà come le mafie contribuiscano a limitare fortemente la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, inserendosi nel tessuto sociale, politico, istituzionale ed economico del Paese. «Vedremo – anticipano da Libera – come economia criminale e corruzione si annidino tra le pieghe del welfare, della sanità in particolare, e soprattutto con quali strumenti il cittadino possa svolgere un’azione di verifica e controllo».
La violazione del diritto al lavoro e della sua tutela (articoli 4 e 35) sarà invece il tema del secondo incontro del 13 novembre, intitolato “Lavoro nero, caporalato e nuove schiavitù”. «I relatori – indicano – ci faranno conoscere i diversi volti dello sfruttamento del lavoro, dai braccianti indiani dell’Agro Pontino agli stagionali dei vigneti di pregio delle Langhe, fino ai lavoratori marocchini di Castelnuovo Scrivia. Conoscere la geografia e le dinamiche dello sfruttamento consente di riflettere sulle possibilità di prevenzione e di contrasto al caporalato che la stessa legislazione italiana prevede».
L’articolo 9 sarà al centro del terzo incontro del 20 novembre, “Ecomafie e crimini d’impresa”. Si prenderanno in esame i vari tipi di reati e danni ambientali in cui le organizzazioni criminali di tipo mafioso giocano un ruolo importante. «Le conseguenze di questi crimini – concludono – spesso si concentrano nelle fasce più vulnerabili della popolazione ed è qui che la tutela dei diritti alla salute e alla qualità ambientale si incrocia con le istanze della giustizia sociale e dell’ecologia integrale».
La novità
Novità di quest’anno sarà la presenza di giornalisti de “Lavialibera”, rivista d’inchiesta dell’associazione Libera e del Gruppo Abele, che parteciperanno a ciascun incontro come relatori e moderatori.
Il corso si svolgerà dalle 16 alle 19 nella sede la Fondazione Goria in piazza S. Martino 11.
Iscrizioni su https://forms.gle/jn1z7vSZkJL3u6Y88.