Era la prova sulla quale si basava l’accusa
Portati come prova di partecipazione ad un furto di oltre 16 mila euro ai danni del gestore dell’autostrada Asti-Alba, i filmati scaricati da un telefonino non sono bastati per convincere il giudice della colpevolezza dell’imputato.
Ieri, infatti, il giudice Bonasoli ha mandato assolto Sektor Husovic, nomade rom di 23 anni residente ad Asti al campo di via Guerra che doveva rispondere di furto e ricettazione in concorso con altri quattro complici. La ricettazione è quella di due auto usate per arrivare e fuggire dal luogo del furto.
Bottino da 16 mila euro
Furto che è avvenuto nell’ottobre del 2017 alla barriera autostradale di Govone: in cinque avevano forzato le cabine di pedaggio, nel cuore della notte e si erano portati via 16 cassette contenenti tutte banconote da 5 euro per un totale che superava i 16 mila euro.
Nel giro di qualche settimana analoghi colpi erano stati denunciati al casello Asti Ovest e a quello di Alessandria Est.
Qualche mese dopo Husovic era stato fermato e gli era stato sequestrato il telefonino cellulare insieme ad alcuni connazionali che viaggiavano con lui.
Quel video compromettente
E’ dall’analisi degli smartphone e di un tablet che sono emerse alcune fotografie e alcuni video “compromettenti”.
Nel caso di Husovic compariva una giovane donna che sfogliava e contava una vera e propria montagna di banconote da 5 euro. Il filmato era stato girato qualche ora dopo il furto al casello di Govone.
All’identificazione della donna gli inquirenti sono arrivati grazie a particolari come le unghie ricostruite e anelli che comparivano identici in altre foto in cui si vedeva anche il viso. La donna era la compagna di Husovic. Il suo avvocato, Gianluca Bona, ha però sostenuto che non era sufficiente il filmato per addebitare il concorso nel furto e il giudice lo ha assolto nonostante la richiesta di condanna a 3 anni formulata dal pm.
Una risposta
Che bravo Magistrato.