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Cronaca
Guardia di Finanza

Baldichieri d’Asti, il pm fa sequestrare la ex Pelissero Carni (attuale Al. Pi.)

Il valore complessivo insieme ad altri beni rintracciati dalla Guardia di Finanza ammonta a poco meno di 10 milioni di euro

Arriva un nuovo capitolo nell’indagine della Guardia di Finanza sul grande macello di Baldichieri ex Pelissero Carni oggi Al. Pi. Dopo l’arresto della scorsa settimana del patron Silvio Pelissero (ai domiciliari) insieme agli amministratori della Officina del Lavoro e della Fortes, Massimiliano Messeri (anch’egli ai domiciliari) e Mauro Marengo (per lui un iniziale obbligo di dimora poi revocato dopo l’interrogatorio di garanzia), i finanzieri hanno notificato poco fa il sequestro dell’azienda.

Un sequestro preventivo d’urgenza disposto dal pm Lucignani che ha riguardato la Al. Pi. oltre a liquidità, quote societarie, beni aziendali, mobili ed immobili registrati per un valore di poco inferiore ai 10 milioni di euro.

Vanno ad aggiungersi a quei 2 milioni di euro già sequestrati all’atto dell’arresto della scorsa settimana.

«I successivi approfondimenti delle Fiamme Gialle astigiane – si legge in una nota della Guardia di Finanza – condotti anche a seguito dell’esame della documentazione contabile ed informatica acquisita all’atto dell’esecuzione delle misure cautelari, hanno consentito di riscontrare ulteriori elementi ritenuti penalmente rilevanti in ordine alla responsabilità della persona giuridica oltre alla sussistenza di elementi in ordine al reato di truffa aggravata».

L’indagine ruota intorno alla somministrazione di manodopera da parte di Fortes e Officina del Lavoro in mono-committenza alla Al. Pi. Per l’accusa, questo era un escamotage dell’azienda diretta da Pelissero per non assumere direttamente i dipendenti che invece, di fatto, poi dirigeva. Un “trucco” che fruttava benefici sia dal punto di vista fiscale che da quello contributivo, visto che ai dipendenti “somministrati” veniva applicato un contratto artigiano e non quello dell’industria alimentare, più favorevole.

Il nuovo sequestro notificato stamattina deve ancora passare al vaglio della convalida del gip.

E’ ovviamente fuori dai beni oggetti del provvedimento il ramo d’azienda ceduto ad inizio settembre al Gruppo Ciemme.

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Una risposta

  1. Grande Coppo!!! Ancora una volta ci hai visto lungo… ahahah… ridicolo… e ti han pure fatto deputato… fatti un altro selfie ora…

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