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Cronaca
L’appello

La sorella di Emanuel, il giovane scomparso: «Forse è uscito per cercare lavoro, per favore aiutateci a ritrovarlo»

Non prendendo le sue medicine da giorni potrebbe apparire confuso, ingobbito, lento e di difficile comprensione quando parla

Da mercoledì mattina, quando la famiglia ha fatto denuncia dopo aver atteso invano il ritorno di Emanuel, la sorella Chiara e i genitori hanno ricevuto molti attestati di solidarietà e molti aiuti concreti. Soprattutto nell’amplificazione sui social dell’avviso di scomparsa del giovane e anche concretamente nella distribuzione di volantini con la sua foto e la sua descrizione in negozi, locali e ogni altro luogo di forte passaggio.
«Emanuel vive a Buttigliera con i miei genitori e l’altro mio fratello – spiega Chiara – si è allontanato martedì da casa molto presto, alle 7,45. Io e i miei genitori pensiamo che sia uscito per andare a cercare lavoro. Si sentiva di peso e non sapeva stare con le mani in mano. Qualche giorno prima con mia mamma ha espresso il desiderio di lavorare, magari come magazziniere, mestiere per il quale aveva fatto un corso professionale. Mia madre gli aveva detto che ne avrebbero parlato con la dottoressa che lo segue per fare i passi necessari ma che era comunque una buona idea».
Da qualche tempo Emanuel stava meglio rispetto al periodo di ricovero in ospedale a fine primavera. La sua famiglia riferisce che prendeva regolarmente le medicine, che gli era stata trovata la terapia adatta, era più reattivo e aveva ricominciato anche a parlare. «Continuava a non voler uscire di casa da solo, solo per portare a spasso i cani, preferiva essere accompagnato – spiega ancora Chiara – e questo confligge con la sua uscita mattutina di martedì in cui si era vestito bene e si era preso dietro il cellulare e il portafoglio che, seppur vuoto di soldi, conteneva i suoi documenti di identità».
La famiglia pensa che volesse raggiungere a piedi (il giovane non ha la patente per l’auto né per il motorino) il supermercato Magnone per chiedere un lavoro; ci sono state anche segnalazioni in questo senso. Quella è stata una prima zona controllata ma nessuno dei responsabili ha ricevuto la richiesta del giovane.
«Negli ultimi giorni sono arrivate altre segnalazioni che lo collocano tutte nella zona fra Villanova e Poirino – dice ancora Chiara – Chi lo ha visto infilarsi in un campo di mais, chi lo ha visto in compagnia di un coetaneo marocchino. Forse ha trovato lavoro in qualche cascina per raccogliere frutta e verdura e non ha voluto dire che lo cerchiamo e non ha voluto parlare della sua malattia per paura di dover essere nuovamente ricoverato, esperienza che lo ha turbato».
Emanuel ogni sera deve prendere una terapia farmacologica fondamentale per controllare la sua malattia. «E’ facile riconoscerlo perché senza medicine perde tono, ha un’andatura goffa, si ingobbisce, rallenta i passi e fa fatica a parlare. Potrebbe anche essere diffidente nel farsi avvicinare ma, per favore, chiunque lo avvisti lo faccia sapere immediatamente ai carabinieri e non lo perda di vista fino a quando non arriva qualcuno».

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