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Violentò anziana: condannato a 5 anni
Cronaca

Violentò anziana: condannato a 5 anni

Un mese e mezzo dopo la bruttissima esperienza, la vittima è poi deceduta

Assomma a quasi 5 anni di reclusione la condanna complessiva inflitta ieri mattina a Nenad Jovanov, macedone di 32 anni che nel luglio scorso ha violentato un’anziana donna di 85 anni di Agliano. Un episodio terribile che aveva particolarmente scosso l’opinione pubblica. L’uomo, manifestamente ubriaco, si era presentato nella casa dell’anziana accudita da una badante.

Non era la prima volta che Jovanov frequentava quella casa: da quando aveva perso il lavoro, qualche volta gli veniva affidato qualche piccolo lavoretto in giardino o, più semplicemente, gli veniva regalato un po’ di denaro per tirare avanti. Quel giorno di luglio, però, si è presentato completamente ubriaco con la scusa di restituire del denaro. La signora anziana, immobilizzata su una sedia a rotelle, si trovava su un terrazzo e quando la badante è dovuta rientrare per qualche istante in casa, l’uomo ha approfittato della 85enne. Quando la donna che faceva assistenza se ne è accorta lo ha allontanato, ma per tutta risposta ha ricevuto una serie di palpeggiamenti.

Arrestato, rimesso in libertà e poi riarrestato, da allora Jovanov non ha più lasciato il carcere. Un mese e mezzo dopo la bruttissima violenza, l’anziana donna è deceduta. Era malata, vero, ma la figlia, che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Chiara Pescarmona, ha raccontato al giudice Giannone, che dopo quell’episodio la madre si è come “spenta”, tanta è stata devastante quell’esperienza. Presente in aula, l’imputato ha detto di non ricordare quasi nulla di quel giorno e che se aveva fatto del male, intendeva chiedere scusa alla figlia dell’anziana donna violentata.

Jovanov, difeso dall’avvocato Toscano, al termine del processo in rito abbreviato è stato condannato a 3 anni e 8 mesi per la duplice violenza (quella più grave sull’anziana e quella sulla sua badante) e ad 1 anno e 2 mesi per una serie di reati legati ai documenti di soggiorno e a false generalità date ai carabinieri di Canelli.

d.p.

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