Il conduttore di Quarto Grado (Rete 4) e autore di due libri inchiesta nei quali si indaga sulla gestione dello Stato più piccolo del mondo, si è raccontato alla nostra giornalista spiegando i motivi per cui non è più tabù indagare e scrivere di questi argomenti. Domani, martedì, in edicola l'intervista completa sull'edizione cartacea del giornale
Abbiamo deciso di regalarvi un sorso del caffè con di questo martedì.
Largomento è il Vaticano con i suoi segreti.
A raccontarli è una voce conosciuta. E quella di Gianluigi Nuzzi, conduttore di Quarto Grado e autore di due libri inchiesta sugli intrighi vaticani, Vaticano S.p.a e Via Crucis, lultimo uscito per Chiarelettere.
Questo libro e le ricerche effettuate per scriverlo, hanno procurato al suo autore e ad altri, tra cui un monsignore, un processo attualmente in corso di fronte al Tribunale Ecclesiastico per divulgazione di notizie riservate.
Chiedo a Nuzzi se si senta come qualcuno che ha acceso una miccia, anzi per essere precisi, più di una: i suoi libri sul Vaticano.
«Mi piacerebbe essere ritenuto una persona che ha contribuito a rompere un tabù. Il tabù che avevamo dellinformazione sul Vaticano che è cosa diversa dallinformazione sulla fede. Ritengo che come vengono gestiti i lasciti ereditari e le offerte, siano informazioni che devono essere pubbliche e divulgate e che abbiamo tutto il diritto di conoscere come questi denari vengono amministrati. Ancora oggi invece cè molta resistenza nel fornire questi numeri. Quando poi emergono tutta una serie di scandali e problematiche, capiamo perché cè questo silenzio e questo ostracismo».
Nuzzi ha certamente contribuito a destabilizzare un sistema. Gli chiedo se a seguito di questo, si sia mai sentito ostacolato o sgambettato in qualche modo nella sua vita professionale.
«No, ma è evidente che quando vai a toccare certe corde e certi centri di potere, ci sono delle reazioni. Può essere il caso di quegli strani furti avvenuti nella mia casa editrice mentre stavo scrivendo il libro.
Ci sono stati due furti questestate, non è mai avvenuto prima».
Alessia Conti