Elio ed Enzo Jannacci. Sono loro i protagonisti – su piani ovviamente differenti – dello spettacolo che domani (mercoledì) aprirà la Stagione 2022/2023 del Teatro Alfieri. Elio salirà infatti sul palco con il suo spettacolo dedicato ad Enzo Jannacci, il popolare cantautore mancato nel 2013, intitolato “Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci”. Sarà accompagnato da cinque musicisti in una scenografia molto colorata, muovendosi tra musica e parole.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per saperne di più.
Lo spettacolo
Questo spettacolo racconta Jannacci. Quali aspetti della sua figura vuole far emergere?
Io sono ambizioso, per cui vorrei farli emergere tutti. Lo spettacolo è stato pensato proprio con questa logica. Insieme a Giorgio Gallione ho deciso di raccontarlo nella sua interezza. Jannacci non è stato sempre uguale: è stato protagonista di una prima fase più surreale, assurda e anche molto milanese (anni Settanta) e di una seconda caratterizzata da un buon successo commerciale, ad esempio con brani come “Ci vuole orecchio”, “Silvano” (anni Ottanta). Poi l’ultima parte, più intima, pensata e nostalgica.
Raccontare Jannacci, dunque, vuol dire percorrere questo cammino. Una logica rispettata anche nella selezione delle canzoni, tanto che, giocoforza, sono rimasti fuori anche testi molto celebri. Comunque mi sembra che l’obiettivo sia stato raggiunto. Portiamo nei teatri questo spettacolo da un anno e mezzo. Abbiamo fatto molte date nel Nord Italia, ma anche al Centro e al Sud, e posso dire che sta andando molto bene indipendentemente dalle città in cui è ospitato, suscitando sempre grande entusiasmo da parte di un pubblico di età decisamente varia.
Un riscontro che mi rende molto felice, dato che uno dei motivi per cui volevo dare vita a questo spettacolo – oltre a quello personale (mettere in scena le cose che mi piacciono) – era tentare di far apprezzare Jannacci più di quanto non venga apprezzato già adesso.
Secondo lei qual è la principale eredità artistica che ha lasciato Jannacci?
L’insegnamento più importante che ha lasciato, con il suo esempio, è che bisogna cercare uno stile personale se si vuole intraprendere questa attività, senza imitare nessuno. Lui, peraltro, era veramente inimitabile.
Sarà uno spettacolo che spazierà tra musica e parole, vero?
L’idea mia e di Gallione è raccontare Jannacci attraverso canzoni ma anche tramite brani, sia letti sia recitati, che appartengano al suo mondo. Per questo abbiamo scelto autori che gli fossero vicini, come Michele Serra e Umberto Eco, insieme ad altri pezzi miei. Il risultato è stato funzionale.
Lei aveva conosciuto di persona Jannacci?
Jannacci era compagno di classe di mio papà al liceo Berchet. Me ne ha sempre parlato fin da quando ero bambino, per cui ascoltavo già allora i suoi dischi.
Tuttavia nella mia vita l’ho incrociato pochissime volte. Posso aggiungere che sono molto amico di suo figlio, ma non vale!
La collaborazione con Giorgio Conte
All’inizio degli anni Novanta lei ha collaborato con il cantautore astigiano Giorgio Conte. Ci racconta? Siete ancora in contatto?
Abbiamo collaborato per una canzone che si chiama “Modulazione di frequenza”, cantata insieme. Siamo ancora adesso amici e in contatto, tanto che mi è venuto a vedere quando mi sono esibito recentemente in provincia di Alessandria (a Ricaldone, ndr). Siamo anche alla ricerca di una nuova forma di collaborazione. Vedremo.
I progetti per il futuro
Lo scorso luglio gli Elio e le Storie Tese sono tornati sul palco a Bergamo per un concerto legato al miglioramento della situazione pandemica. I fan si devono attendere qualche altro ritorno in scena?
Il concerto di Bergamo, intitolato “Concertozzo”, è stata un’idea del Trio Medusa. Inizialmente doveva essere una “festa di fine sfiga”, ma poi è emerso che la pandemia è rimasta, anche se la situazione sta migliorando.
Detto questo, per adesso stiamo bene così. Non abbiamo litigato e non ci siamo sciolti, come qualcuno ha scritto in passato. Semplicemente abbiamo scelto di non continuare l’attività live perché ci sembrava un po’ di ripetere le stesse cose. Adesso vediamo. Se ci verranno in mente delle belle idee, potremmo anche ripartire con un nuovo slancio. Per ora, comunque, riteniamo di aver fatto bene fin qui.
Progetti suoi per il futuro?
Anche io vado bene così. Questo spettacolo mi piace molto, mi soddisfa, sono proprio contento quando vado in scena.
Il rischio, in questo lavoro, è di entrare in una spirale “impiegatizia”, per cui si fanno le cose perché bisogna farle, ovvero la sensazione provata come Elio e le Storie Tese.
Non è il caso di questo spettacolo, per cui, finché sarò contento e finché verrà il pubblico, lo porterà in scena.
Per il resto ho sempre mille idee, anche in altri settori, e tanti progetti in ballo. Insomma, la frase di sintesi è: “Non mi annoio”.
Quali sono le sue passioni principali?
Ne ho tante, come il baseball e il teatro. In questo periodo, poi, sono molto appassionato alla causa di “PizzAut”, pizzeria che impiega ragazzi autistici. Nata da un’idea di Nico Acampora, è stata aperta a Cassina de’ Pecchi, vicino a Milano, e a breve dovrebbe inaugurare un altro ristorante a Monza. L’esperimento è andato molto bene, per cui è pronto a trasformarsi in attività vera e propria. Io cerco di sostenere il progetto, come fanno tanti altri, e sono contento che proceda a gonfie vele.
Biglietti
Come accennato, lo spettacolo di Elio aprirà la Stagione 2022/2023 del Teatro Alfieri, di cui fa parte come evento fuori abbonamento, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, con un ricco cartellone di prosa, musica, danza e arti dal vivo.
In scena con il popolare cantante ci saranno Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e al contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono e Giulio Tullio al trombone. Arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, regia e drammaturgia di Giorgio Gallione.
I biglietti (23 euro platea, barcacce, palchi; 18 euro loggione) sono disponibili alla cassa del Teatro Alfieri, aperta dalle 10 alle 17 (il giorno dello spettacolo anche dalle 19 alle 21) e online su www.bigliettoveloce.it e www.allive.it.
Per informazioni e prenotazioni 0141.399057/399040.
La Stagione è resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo e al contributo di Regione Piemonte, Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Banca di Asti.