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Cultura e Spettacoli

Gli open data dentro al castello
Un convegno a Monastero Bormida

A Monastero Bormida sabato si parlerà di "Open Data". Questo termine inglese che sembra essere di gran moda e sbandierato da coloro che si impegnano per una maggiore condivisione dei

A Monastero Bormida sabato si parlerà di "Open Data". Questo termine inglese che sembra essere di gran moda e sbandierato da coloro che si impegnano per una maggiore condivisione dei documenti indica, in breve, il libero accesso ai dati della pubblica amministrazione. Per capire quali implicazioni questa filosofia comporti si è deciso di organizzare un convegno dal titolo "Parliamo di Open Data tra Langhe, Roero e Monferrato" che si terrà per l'appunto questo sabato, 24 ottobre, alle 15 nel castello medioevale e promosso dagli Stati Generali dell'Innovazione con il patrocinio del Comune, della Provincia di Asti e dell'associazione culturale Museo del Monastero.

«I dati aperti, comunemente chiamati con il termine inglese open data anche in italiano, sono dati liberamente accessibili a tutti le cui eventuali restrizioni sono l'obbligo di citare la fonte o di mantenere la banca dati sempre aperta ?- spiegano gli organizzatori – L'open data si richiama alla più ampia disciplina dell'open governement, cioè una dottrina in base alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe essere aperta ai cittadini, tanto in termini di trasparenza quanto di partecipazione diretta al processo decisionale, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione». Nel corso dell'incontro di Monastero saranno presentati alcuni esempi effettivi di progetti sugli "open data" in corso di realizzazione: tra essi il "Vigneto 2.0" dell'Istituto Tecnico Agrario "Penna" di Asti e il "Summer School 2016: Open Geo Data ? Mappe esperienziali per l'innovazione territoriale ed il turismo", promosso da Polo Universitario di Asti e dagli Stati Generali dell'Innovazione.

Ma non mancano altri progetti quali "Weland" o "Alessandria Open Data", che stanno coinvolgendo un numero sempre maggiore di giovani del territorio. Il convegno non è rivolto solo agli addetti ai lavori, anzi. L'iniziativa si qualifica più come una chiacchierata che un convegno, un' occasione per condividere esperienze e proporre cose nuove tra chi ne sa di più e chi ne sa di meno, quelli che non ne vogliono sentir parlare ma sotto sotto sono incuriositi da queste nuove frontiere della società digitale. Al termine dell'incontro, poi, sarà possibile visitare il castello e la mostra "Lenci. Lo stile italiano della ceramica", che dopo mesi di apertura al pubblico chiuderà i battenti domenica 25 ottobre. Occasione dunque da non perdere per quanti ancora desiderano non perdere questo importante evento culturale.

Lucia Pignari

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