Tre giorni intensi conNizza è Barbera e le degustazioni di Barolo (oltre 3000 bicchieri serigrafati venduti, più di 30.000 degustazioni) vino rosso a fiumi e bancarelle per le vie, con il culmine nella notte bianca serale, quando una folla di visitatori ha popolato la città. La città del Campanòn ha anche ospitato la rievocazione dellassedio e la notte bianca di sabato. Domenica mattina i figuranti storici, capitanati dal dottor Dedo Roggero Fossati nelle vesti del duca di Nevers, hanno rievocato il miracolo della lampada…
Il Barbera come propellente e Nizza, con il suo centro storico e le sue vie, il Foro Boario e il Campanòn, come accogliente quanto ampia dimora a cielo aperto. I contenuti, le specialità enogastronomiche per tutti i palati, il gemellaggio enologico tra Barbera e Barolo, nonché, la domenica, la ricorrenza dei 400 anni dellAssedio fortemente voluta, come celebrazione, dagli accademici nicesi dellErca, ma frutto di una collaborazione ad ampio raggio che ha portato in città, verso il termine della manifestazione, anche un gruppo di ospiti a sorpresa, provenienti da una località tradizionalmente rivale (ne parliamo altrove in queste pagine). Sono stati senzaltro tre giorni intensi, iniziati venerdì pomeriggio con lapertura di Nizza è Barbera e le degustazioni di Barolo (oltre 3000 bicchieri serigrafati venduti, più di 30.000 degustazioni), proseguiti sabato ancora con vino rosso a fiumi e bancarelle per le vie, con il culmine nella notte bianca serale, quando una folla di visitatori ha popolato la città.
E se il cantiere di piazza Martiri è stato camuffato con alcuni stand enogastronomici, nei giardini di Palazzo Crova ha fatto la sua comparsa laccampamento storico: è divenuto questultimo il quartier generale per i figuranti provenienti dritti dritti dallassedio del 1613 e appartenenti ai gruppi del Comitato Palio cittadino e dellassociazione Incisa 1514. Collaborazione eccellente, per la cena della notte bianca, lassociazione Streetfood, che ha portato in città piatti tipici della cucina di strada da tutta Italia, più alcune golosità da oltre confine; allo stesso modo da segnalare la presenza dellassociazione Mare e mestieri di Laigueglia.
Mentre sul fronte culturale, a partire da sabato mattina 24 pittori hanno fatto danzare i pennelli su tela, ritraendo scorci di Nizza, per il concorso La me sitò e loccasione ha visto la realizzazione di un annullo filatelico speciale e due cartoline. Domenica mattina i figuranti storici, capitanati dal dottor Dedo Roggero Fossati nelle vesti del duca di Nevers, hanno rievocato il miracolo della lampada, a cui Nizza deve lattribuzione di San Carlo come santo patrono, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 maggio 1613. Quindi tutti in corteo a scoprire le tre formelle celebrative su Porta Lanero (inizio via Carlo Alberto), spalto Nord e Porta Belmonte (sul retro di piazza XX settembre). Chiusura dei festeggiamenti con la cena dellassedio a base di fagioli e salsiccia.
Fulvio Gatti