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Ferrari Giulio
Cultura e Spettacoli
Cinema

Protagonisti astigiani nel cortometraggio sui suicidi in carcere

Alla regia Giulio Ferrari, in scena Mario Nosengo. Avviata una raccolta fondi per sostenere il progetto

L’obiettivo è riflettere sul delicato tema dei suicidi in carcere.
Parliamo del cortometraggio che verrà girato dal 13 al 21 novembre in un ex carcere di Bergamo Alta.
Il legame con Asti sta nei suoi protagonisti. Uno dei registi, il bergamasco Giulio Ferrari, è di famiglia astigiana, tanto che ha ancora diversi parenti in città. L’attore protagonista è l’astigiano Mario Nosengo, consulente del Teatro Alfieri e organizzatore teatrale (con l’associazione “Arte e tecnica” si occupa delle stagioni di Moncalvo e Nizza Monferrato).

Il progetto

A spiegare come è nato il progetto è proprio Giulio, 21 anni, laureando all’accademia di belle arti Naba di Milano (indirizzo Media). «Insieme alla tesi di laurea – spiega – dovrò presentare un cortometraggio insieme ad alcuni compagni, ovvero Giovanni Falanga (con me alla regia) e Giacomo Garampelli (direttore di fotografia). A questo scopo abbiamo scelto di concentrarci su un argomento a valenza sociale, ovvero il tema dei suicidi nelle carceri, in considerazione del fatto che quest’anno è stato battuto il record di 67 casi (aggiornati alla scorsa settimana). Abbiamo approcciato il tema partendo da una storia vera, accaduta in un centro di permanenza per i rimpatri del Sud Italia, dove il barbiere della struttura si è sentito chiedere le lamette da un migrante che stava pianificando il suicidio».
Il luogo di svolgimento della storia, nel corto, non è definito con precisione, ma tutto porta a pensare che sia un carcere. Oltre al protagonista, l’ispettore della struttura impersonato da Mario Nosengo, recitano anche una guardia penitenziaria e quattro detenuti. Tra gli attori anche Vittorio Nastri, nel cast del film “Io sto bene” di Donato Rotunno uscito al cinema ad inizio anno.

La raccolta fondi

Proprio per coprire i compensi degli attori e le spese tecniche i ragazzi hanno avviato una campagna di crowdfunding (raccolta fondi) sul web, tramite la piattaforma Indiegogo (al link https://igg.me/at/prisoncide).
«Ad oggi (giovedì scorso, ndr) abbiamo raccolto 3.400 euro. L’obiettivo, sinceramente molto ambizioso, è di 10mila euro. Ma anche se non raggiungessimo questa cifra saremmo comunque soddisfatti».

La partecipazione ai festival

Dopo la laurea, il cortometraggio verrà iscritto a diversi festival nazionali. «L’idea – continua – è di circuitarlo tramite l’Accademia. Lo presenteremo, ad esempio, al festival di Venezia, dove è già successo che laureati della Naba abbiano vinto il prestigioso premio Orizzonti».
Ferrari non esclude che possa anche essere presentato all’Asti Film Festival, che si tiene ogni anno ai primi di dicembre. «Ci terrei che il corto – confida – fosse proiettato a Bergamo, Milano e Asti, le tre città cui sono maggiormente legato. Quindi prenderò contatti per partecipare al festival astigiano».
Nessun dubbio, quindi, sulla carriera da intraprendere al termine degli studi. «Dopo la laurea – conclude – non so se comincerò a lavorare o proseguirò gli studi con un master, tutto dipende dal successo del cortometraggio. Ma una cosa è certa: il mio futuro sarà sul set».

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