Inaugurata nei giorni scorsi, nel foyer della sala Pastrone, la seconda mostra in programma allo “Spazio Cabiria”;
L’esposizione precedente, terminata il 2 novembre, è stata quella del giovane Gregorio Furnari. «Un evento che è andato molto bene, anche grazie al passaparola – ha commentato Alessandro Guarino, tra i promotori dell’iniziativa. «Ha avuto un riscontro positivo sia dal punto di vista del numero di visitatori che da quello dell’interesse per questo luogo. Sono state tante le presenze, infatti, anche di un pubblico che solitamente non frequenta Sala Pastrone».
Una iniziativa, quindi, servita a raccogliere un bacino di utenza nuovo «e che, di riflesso – ha aggiunto Guarino – fa bene anche al Teatro Alfieri».
La mostra di Letizia Colombatto
Giovane ed emozionata Letizia Colombatto, la seconda degli otto artisti in programma, che esporrà fino al prossimo 16 novembre in quella che è la sua prima mostra personale. «Ho iniziato a dipingere otto anni fa durante il liceo artistico. Poi, non continuando gli studi in una scuola d’Arte, ho smesso, ma come si nota non ho abbandonato del tutto i pennelli».
Letizia Colombatto studia Comunicazione interculturale all’Università di Torino, ma la grande passione e il talento per la pittura l’hanno portata allo “Spazio Cabiria” con “Imago: ritratti e reinterpretazioni”. Una mostra in cui volti e figure femminili sono i soggetti principali. «Ritraggo anche animali e, a volte, uomini – ha spiegato l’artista – ma mi piacciono molto i volti femminili. Traggo ispirazione da immagini che vedo online o sui giornali, da fotografie di famiglia o magari da visi di attrici famose». Uno spunto che la colpisca, insomma, che sprigioni personalità e che le susciti un’emozione.
Quelli in esposizione sono quadri espressivi, profondi e, allo stesso tempo, “facili” da guardare (tra essi, con alle spalle il mare, c’è anche un ritratto sorridente della mamma), eseguiti con tecniche miste. «Non uso un unico materiale per i miei lavori – ha precisato Letizia Colombatto – ma spazio dall’acquarello all’acrilico, dal carboncino fino al digitale».
Dipinti che catturano lo sguardo del visitatore «perché la bellezza – ha ancora detto l’artista – è ciò che cerco di catturare, ogni volta, all’interno di un’opera».
L’esposizione è visitabile, ad ingresso libero, durante gli orari di apertura dela Sala Pastrone.