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De Scalzi Vittorio
Cultura e Spettacoli

Vittorio De Scalzi ospite stasera della rubrica “Mezz’ora sola ti vorrei”

Il fondatore dei New Trolls dialogherà in diretta Facebook con Chiara Buratti (collegata da Asti) e Luigi D’Alife (da Cosenza)

Vittorio De Scalzi ospite di “Mezz’ora sola ti vorrei”

Nuovo appuntamento stasera, alle 19, con “Mezz’ora sola ti vorrei”, la rubrica in diretta Facebook condotta dall’attrice Chiara Buratti (collegata da Asti) insieme al regista Luigi D’Alife (da Cosenza). Un appuntamento settimanale che si propone di “aprire le porte” di casa degli artisti, per far scoprire la loro vita ai tempi del Coronavirus, promosso grazie alla collaborazione tra Studio 54 Network, Cosenza 2.0 e Biblioteca Astense. Ospite speciale sarà Vittorio De Scalzi, storica voce e fondatore dei New Trolls, gruppo musicale attivo dal 1967 al 1997.
Per seguire l’incontro: www.facebook.com/BibliotecaAstense.

La chiacchierata con Piero Pelù

Protagonista dell’appuntamento della scorsa settimana è stato, invece, il noto rocker Pierò Pelù, che ha parlato di libri, di musica, dell’atmosfera della “sua” Firenze negli anni Ottanta e delle tournée dei Litfiba.
La prima domanda rivolta dai conduttori all’artista ha riguardato il suo modo di vivere la quarantena, considerando anche il fatto che si è sposato da poco. «Abbiamo fatto di necessità virtù – ha affermato il cantante – e ci siamo convertiti a ciò che non riusciamo mai a fare, perché impegnati nella promozione, a contattare musicisti, a scrivere un pezzo, a provare una batteria elettronica con un suono particolare. In questo periodo in cui tutto si è fermato abbiamo cominciato dalle piccole e semplici cose, che in realtà costituiscono la vita dell’uomo da quando esiste. Tra le cose belle, oltre alle dirette che ho fatto, che mi davano la motivazione per informarmi riguardo all’emergenza sanitaria, è spiccata una lettura stupenda, un romanzo strepitoso del collettivo di scrittori Wu Ming, intitolato “L’armata dei sonnambuli”. E’ un romanzo storico che ho “divorato”, in cui si parla della Rivoluzione francese da un punto di vista completamente nuovo. E ancora, ho ascoltato l’ultimo album di Ozzy Osbourne che è uscito lo stesso giorno del mio (intitolato “Gigante”, ndr), proprio alle soglie del lockdown. Ora vediamo come procedere con la promozione».

I ricordi con i Litfiba e il rock

Chiara Buratti ha quindi proposto a Pelù di tornare indietro nel tempo a raccontare la Firenze degli anni Ottanta che ha cantato con i Litfiba. Dopo la descrizione di quel periodo, Pelù ha parlato delle tournée con il gruppo all’estero, soprattutto in Francia.
E’ poi stato sollecitato a parlare della difficoltà maggiore nell’essere stato pioniere del cantare rock in italiano. «Non è stato difficile – ha risposto – in quanto ho sempre ragionato in italiano. I miei grandi maestri dal punto di vista della scrittura sono sempre stati De André, Jannacci, Bennato, in parte Guccini, più tanti altri (come Graziani e Dalla), per cui ho sempre pensato di scrivere in italiano, che per me è una bandiera. C’era chi diceva che si poteva fare rock solo in inglese, così come l’opera si fa solo in italiano, affermazione per me sbagliata. Le uniche difficoltà sono legate ai limiti della nostra lingua, che ha poco parole tronche. Ma quando si ha un tema forte tra le mani, riguardo ad una canzone, non sono quelli i problemi che bloccano la scrittura».

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