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Sport

Per Francesca Massobrio
un 2014 dai contorni magici

Francesca Massobrio, 21 anni la prossima settimana, è l'atleta del momento nel mondo dell'atletica astigiana. Cresciuta nella Vittorio Alfieri, per poi passare al CUS Torino, in pochi giorni

Francesca Massobrio, 21 anni la prossima settimana, è l'atleta del momento nel mondo dell'atletica astigiana. Cresciuta nella Vittorio Alfieri, per poi passare al CUS Torino, in pochi giorni ha centrato un tris che non dimenticherà per lungo tempo: prima il titolo di Campionessa Italiana Promesse, poi la conferma dell'entrata nel gruppo sportivo della Polizia (con effetto dal prossimo settembre), per finire con la medaglia di bronzo nei Giochi del Mediterraneo Under 23. Quale occasione migliore per fare due chiacchiere con lei su questo momento così esaltante.

Francesca, come stai vivendo tutto ciò?
«Con molta serenità e con la consapevolezza che devo lavorare ancora tanto per meritarmi la conferma nel gruppo sportivo militare e riuscire a migliorare i miei personali!».

Il lancio del martello è una specialità relativamente giovane in ambito femminile (è solo una quindicina di anni che si pratica a livello mondiale): come ti sei avvicinata ad esso e come ti sei fatta "conquistare"?
«Dopo aver praticato per anni danza classica e pallavolo ho capito che ero più portata per uno sport individuale come l'atletica leggera. Giunta al campo scuola a 11 anni sono stata indirizzata subito al lancio del martello, cosa che si è rivelata una scelta ottima; l'unico rimpianto è di non aver provato tutte le specialità in particolare la corsa ad ostacoli».

Vivere lo sport di alto livello è sicuramente difficile e faticoso, soprattutto mentalmente,. Ora che diventa a tutti gli effetti il tuo lavoro lo sarà anche di più. Quanto tempo dedichi al giorno all'allenamento e come riesci a conciliarlo con la tua vita privata?
«Fino ad ora mi sono sempre allenata una sola volta al giorno, frequentando al mattino l'università di scienze motorie di Asti e allenandomi di pomeriggio. La vita privata è sicuramente un po' sacrificata: tra allenamenti, trasferte con la mia società e con la Nazionale, e i diversi raduni il tempo che rimane è davvero poco».

Sono più grandi i sacrifici o le soddisfazioni?
«I sacrifici sicuramente ci sono, ma nell'arco di una stagione sono sicuramente ripagati, a volte dalle vittorie, a volte dai personali e sempre dalle trasferte con la Nazionale. In questa stagione ho preso parte a tre convocazioni con la squadra italiana: il quadrangolare di Halle, i primi Campionati del Mediterraneo Under 23 di Aubagne e poi la più importante, la Coppa Europa invernale di lanci, che si è disputata a Leiria».

Cosa pensi che cambierà con il tuo ingresso in Polizia e quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
«La mia priorità è quella di finire gli studi e laurearmi, cercando di inserire almeno due sedute di allenamento in più alla settimana per cercare di migliorare le mie prestazioni con l'obbiettivo di fare un salto di qualità a livello assoluto italiano e acquisire quella dimensione internazionale richiesta dalle Fiamme Oro».

Michele Anselmo

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