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Una delle prime visite del sindaco Rasero al campo rom
Attualità

Asti: è deciso: il campo rom sarà “bonificato”

Alle famiglie sarà chiesto di comprare una casa o, altrimenti, saranno spostate in un’area temporanea: ma poi cosa succederà?

Asti, il campo rom sarà sgomberato per consentire una bonifica dell’area dopo che il questore aveva accertato “condizioni di salubrità inaccettabili”

I rom di Asti dovranno lasciare l’attuale campo di via Guerra, che occupano senza titolo da quando è stato introdotto il nuovo Regolamento, e lo dovranno fare in tempi relativamente brevi per consentire al Comune una completa bonifica del sito. Dove andranno le famiglie rom non è ancora chiaro anche perché la bonifica servirebbe, almeno sulla carta, a riportare l’area in condizioni accettabili per ospitarle in attesa che si arrivi al “superamento” dei campi richiesto dall’Europa.

Di questo si è parlato durante l’ultima riunione del Comitato per la Sicurezza convocato in Prefettura. Un tema “caldo” su cui si dibatte da decenni e che il nuovo questore Sebastiano Salvo ha messo tra le priorità della sua azione dopo aver visitato il campo ad agosto e aver trovato «condizioni di salubrità inaccettabili». Ma dove saranno ospitati i rom mentre si svolgeranno i lavori di bonifica? E’ davvero possibile che l’attuale amministrazione comunale, con al suo interno il vice sindaco Marcello Coppo (Fratelli d’Italia) da sempre sostenitore della necessità di chiudere tutti i campi nomadi, sposti i rom per poi riportarli esattamente al punto di partenza? In realtà la situazione è molto più complicata e infatti è stato disposta la creazione di un apposito Tavolo di confronto tra diversi Enti locali.

Il vice sindaco Marcello Coppo

Si era anche pensato di condurre i rom all’hub profughi di Annone, ma poi è risultato non fattibile

«Nel corso della riunione – si legge in una nota stampa diffusa dalla Prefettura – sono state illustrate e valutate proposte finalizzate ad agevolare la dismissione dell’area e la ricerca di altro luogo idoneo ad ospitare provvisoriamente i residenti del campo nomadi in vista dell’acquisizione di autonomia abitativa degli stessi, in linea con le direttive europee e regionali. In proposito, il Prefetto Alfonso Terribile non ha mancato di evidenziare che tali obiettivi presuppongono, in ogni caso, un intenso e costante impegno dei Servizi Sociali del Comune nella messa a punto di azioni e strategie capaci di favorire la scolarizzazione, l’inclusione sociale e la cura della salute, specie in presenza di situazioni di vulnerabilità». Ci sono varie ipotesi che il Comune studierà per arrivare, entro l’inizio di novembre, a definire la “road map” per progettare il trasferimento dei rom: in prima battuta si chiederà alle famiglie di acquistare un’abitazione per un trasferimento definitivo, non per forza nel Comune di Asti. E’ la linea che, secondo indiscrezioni, sarebbe particolarmente spinta dallo stesso Coppo che ha anche provato a valutare se ci fossero le condizioni per ospitare i rom nell’hub di Castello di Annone dove già vengono accolti i richiedenti asilo. Ipotesi, però, di difficile attuazione per diversi motivi. Resterebbe, infine, la necessità di individuare un’area comunale dove allestire una sorta di campo temporaneo e non per forza sarebbe un terreno nei pressi del carcere di Quarto che già in passato era stato identificato come possibile destinazione. «Nessun dubbio che si andrà a sgomberare l’area e che, entro la primavera, non ci sarà più quel campo nomadi» è il commento di Coppo.

Dalla Prefettura fanno però sapere che lo spostamento del campo nomadi non sarà lasciato in balia di se stesso, ma tutte le forze di polizia «monitoreranno con particolare attenzione l’area interessata dall’iniziativa, reprimendo ogni indebito comportamento e offrendo il necessario supporto».

Riccardo Santagati

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