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Attualità

Il questore di Asti: “Al campo rom condizioni di salubrità intollerabili”

L’area dovrà essere sgomberata perché non è sicura dal punto di vista sanitario – Il vice sindaco Coppo: “Il questore dice quello che ho sempre sostenuto”

Il nuovo questore di Asti Sebastiano Salvo ha fatto un sopralluogo al campo rom di via Guerra e non ha dubbi: “Le condizioni di salubrità sono inaccettabili”

Il campo rom di via Guerra dev’essere liberato, l’area dev’essere completamente bonificata e mai più deve accadere che delle persone, rom o meno, vivano in condizioni sanitarie “intollerabili” per una società civile. Il messaggio lanciato il neo questore di Asti Sebastiano Salvo non poteva essere più chiaro e, soprattutto, questa volta sembra potersi tradurre rapidamente in azioni concrete.

“Al campo rom di via Guerra c’è una situazione di salubrità intollerabile” commenta il neo questore di Asti raggiunto al telefono dopo il sopralluogo avvenuto qualche giorno fa. “Prima di parlare di interventi dissuasivi, controlli, posto di blocco, etc. è urgente prevedere un anno zero per quel campo e questo significa lo spostamento dei residenti e un successivo intervento radicale per rimuovere una situazione intollerabile“.

E’ l’aspetto igienico-sanitario ad aver colpito, negativamente, il questore che neanche al campo nomadi di Genova ricorda di aver visto “una situazione critica come quella di Asti”. Situazione non più tollerabile considerato che lo stesso questore spiega di aver notato, durante il sopralluogo, “bambini che giocavano intorno alla carcasse di topi, spazzatura su cumuli alti 3 metri, impianti elettrici volanti del tutto fuori norma” e altre criticità molto gravi che saranno indicate in una relazione indirizza al Prefetto Alfonso Terribile e a tutti i partecipanti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il questore ha visitato il campo rom insieme al sindaco Maurizio Rasero, al vice sindaco Marcello Coppo, agli assessori Marco Bona (sicurezza e polizia municipale) e Mariangela Cotto (servizi sociali), all’Asl e ai rappresentanti delle altre forze dell’ordine astigiane.

Il campo rom? Una polveriera sanitaria nota da anni

Ora, che il campo rom sia sotto l’aspetto igienico e sanitario una possibile polveriera è un fatto noto da molti anni e c’è chi, per altrettanto tempo, l’ha detto, spesso accusato di razzismo più o meno velato. Il vice sindaco Marcello Coppo (Fratelli d’Italia) ha iniziato molti anni fa la sua “campagna” di chiusura dei campi rom e tra i vari punti critici, denunciati anche in Consiglio comunale sia come minoranza sia come attuale maggioranza, c’è la scarsa salubrità dei luoghi dove vivono i rom, tra cui un gran numero di minori.

I cumuli di rifiuti davanti al campo rom (foto repertorio)

Che l’avesse detto e ripetuto Coppo poteva sembrare strategia politica per accaparrarsi un maggiore consenso elettorale a destra, ma il nuovo questore non è in cerca di voti, quindi le sue parole non potranno essere liquidate come strategia politica o altro. Da qui un cambio di passo che dovrebbe portare a un nuovo approccio, rapido, verso un intervento radicale sull’intera area.

“Durante  la visita del nuovo questore Sebastiano Salvo è emerso quello che ho sempre sostenuto – commenta il vice sindaco – Non posso che essere felice dell’approccio al problema del nuovo questore e vorrei ricordare che avevano già ipotizzato la chiusura del campo rom per il 2020. Poi c’è stato il Covid di mezzo, ma se ogni Istituzione fa la sua parte, la svolta potrebbe avvenire già quest’anno. Di sicuro abbiamo una sinergia d’intenti con il questore”.

Le scelte su come operare lo spostamento saranno del Comune

Va da sé che il questore di Asti non entra nel merito delle scelte politiche che definiranno come e dove mettere i residenti del campo rom mentre l’area sarà completamente spianata, ripulita e riportata a quel decoro non più rimandabile, ma è probabile che si apra un tavolo istituzionale per definire, in collaborazione con tutti i soggetti interessati, come procedere con la messa in sicurezza del campo.

Una delle prime visite del sindaco Rasero al campo rom

Il dottor Salvo, comunque, conferma che intende “occuparsi del problema della sicurezza in quanto polizia di stato” e che “l’obiettivo che non dovrà essere perso di vista è quello di mettere i residenti in condizioni salubri accettabili e al sicuro”. “Ma – continua il questore – è urgente farlo e nell’arco di tre mesi intendo avere un progetto in merito“.

Spostare il campo rom significa allontanare decine di nuclei famigliari nei quali vivono molti minorenni, gli stessi verso i quali il Comune porta avanti progetti contro l’abbandono scolastico e l’emarginazione sociale. Il Comune non ha soldi per effettuare il “superamento definitivo dei campi rom” chiesto dall’Europa, ma è già al lavoro per ipotizzare soluzioni temporanee che consisterebbero nel trasferire i rom in un’altra zona, non più vicino ad alcuna azienda o attività commerciale, per dare tempo alle ditte di effettuare i lavori di bonifica dell’attuale campo.

“Si parla di soluzioni temporanee – precisa il vice sindaco Coppo – quindi è escluso che si creino liste straordinarie per l’assegnazione di case popolari tali da far passare le famiglie rom davanti ad altri cittadini in attesa di una casa ATC”. Altre soluzioni più a lungo termine sono già al vaglio degli uffici e potrebbero avere un seguito anche in tempi relativamente rapidi.

I rom sono già tutti occupanti senza titolo

Non si può inoltre dimenticare l’aspetto legale della posizione dei nomadi nei confronti del Comune. Tutti loro sono “occupanti senza titolo” perché non hanno rispettato le scadenze del nuovo regolamento del campo che li invitava a chiedere il rinnovo dello stallo occupato. In pratica sono già abusivi nell’area in cui vivono e difficilmente gli astigiani, che si ricordano la promessa elettorale del sindaco Rasero di voler chiudere i campi nomadi, accetterebbero che i rom, terminate le operazioni di pulizia in via Guerra, tornino al punto di partenza per volontà della Giunta che si è impegnata a mandarli via.

Chiudere il campo rom definitivamente, che continua anche ad essere moroso con il Comune sulle bollette dell’acqua potabile, è l’obiettivo dell’amministrazione comunale (o almeno della parte che guarda più a destra che al centro), ma mai, in tutti questi anni, questo obiettivo sembra essere davvero a portata di mano.

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