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Attualità

I maestri del territorio che fanno conoscere l’immagine del Monferrato

Iniziamo questo nuovo percorso con tre di questi Maestri a cui tutti noi dobbiamo molto. Sono Gianmaria Sabatini, Gian Luigi Nicola e Fulvio Piccini

L’arte dei maestri del territorio nel Monferrato

Abbiamo spesso parlato di castelli e di monumenti, di itinerari o di laboratori, poche volte invece abbiamo posto l’attenzione su chi, quotidianamente, con la passione per il proprio lavoro, trasmette l’amore per le nostre colline, fa rivivere le tradizioni e fa diventare i nostri prodotti una moda nel mondo. Ci piace iniziare questo nuovo percorso con tre di questi Maestri a cui tutti noi dobbiamo molto. Sono Gianmaria Sabatini, Gian Luigi Nicola e Fulvio Piccini.

Gianmaria Sabatini, la tradizione della pietra da cantone

Il Monferrato nel 2014 è stato riconosciuto, come ben sappiamo, un Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La zona nord in particolare è stata premiata per gli infernot (crutin) e in particolare per il materiale con cui sono stati realizzati ovvero la pietra da cantone. Dai lavori di ristrutturazione in bioedilizia e dal recupero dei materiali antichi, con acume artistico nel 2000 inizia a sperimentare nuove lavorazioni con il cotto vecchio e la pietra da cantoni. «Taglio la pietra manualmente – racconta Gianmaria – Ne ricavo fette di vario spessore, anche molto sottili, che poi vado a comporre in mosaico posizionandole, per contrastarne la fragilità, su un supporto, che può essere legno o cemento armato a seconda della sua destinazione interna o esterna. Mi sento un pioniere – confessa – Questi materiali rappresentano la nostra identità territoriale e io lavoro per farli conoscere e apprezzare dal pubblico».
Lavorata in grossi blocchi squadrati – in dialetto i «cantòn» – è stata a lungo utilizzata in edilizia. Dove il mare era meno profondo, come nei paesi di Rosignano, Terruggia, Cella Monte, Ottiglio e Moleto, i sedimenti erano più ricchi in carbonato di calcio ed i cantoni dal colore giallastro appaiono più resistenti. Nella zona che corrisponde alla Valcerrina, i cantoni sono di colore grigio chiaro o azzurro, perché il mare era più profondo e risulta più alta la percentuale di argilla.

Gian Luigi Nicola la storia del restauro

Nicola Restauri affonda le sue radici in tempi lontani. È Guido Nicola che, insieme alla moglie Maria Rosa, nel 1947 avvia l’attività di restauro. La passione per il restauro coinvolge presto anche i figli Gian Luigi e Anna Rosa, che iniziano giovanissimi a collaborare con i genitori trovando ognuno un proprio spazio all’interno del laboratorio. Gian Luigi s’indirizza verso il restauro conservativo di affreschi, opere lapidee e in terracotta e nel recupero di reperti archeologici, soprattutto egizi; Anna Rosa, affiancata da Maria Rosa, acquisisce manualità nel restauro delle opere su carta e pergamena, ma trova la sua naturale predisposizione nel restauro integrativo pittorico su dipinti, sculture e affreschi.
L’azienda ha oggi un grande laboratorio che si sviluppa su oltre 3500 metri quadrati di superficie e vede al suo interno vari reparti attrezzati per i diversi interventi. Per definire questi spazi usiamo le parole di Piero Angela “Il laboratorio della famiglia Nicola, ad Aramengo, è un esempio perfetto di fusione tra tradizione e innovazione…Dove il meglio del passato e del futuro si incontrano e si fondono. Magicamente”.

Fulvio Piccinino e l’arte del Vermouth

«I futuristi erano geniali, anarchici e spiriti liberi e privi dei preconcetti tipici dei barman. Le polibibite rappresentano la massima espressione dell’italianità nella miscelazione, con l’uso di prodotti di territorio e abbinamenti azzardati e provocatori» cosi si presenta Fulvio Piccinino che avremo l’opportunità di conoscere in occasione di Esperienza Vermouth ed Esperienza Gin proposte da Sistema Monferrato a partire dal 20 marzo.
Maggiori informazioni: info@sistemamonferrato.it

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