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Politica

«La sentenza di condanna di Mariangela Cotto è ingiusta dal punto di vista morale e tecnico»

L’ex assessore ai Servizi Sociali Pierfranco Verrua, oggi consigliere della Lega, commenta la pena a 2 anni inflitta nel processo Rimborsopoli bis

L’assessore Mariangela Cotto ha rassegnato le dimissioni nelle mani del sindaco dopo la condanna a 2 anni al termine del processo di primo grado della cosiddetta Rimborsopoli bis, il processo sui rimborsi presi, e secondo l’accusa non dovuti, durante il suo ultimo mandato in Regione.

«Le sentenze si applicano e non si discutono – ha commentato Cotto – e dopo le dimissioni potrò dedicarmi all’appello per dimostrare che, quando necessario, ho chiesto rimborsi osservando le regole in vigore fino al 2012. All’inizio del processo mi avevano contestato 30.000 euro di rimborsi non giustificati (i fatti si riferiscono agli anni tra il 2006 e il 2010 ndr). Rimborsi da giustificare che poi si sono ridotti a 7.644 euro perché il resto è stato rendicontato».

Ora, a scendere al fianco di Cotto c’è l’ex assessore comunale alle Politiche Sociali Pierfranco Verrua (Lega), oggi consigliere comunale di maggioranza. Quest’ultimo ha rilasciato una lunga dichiarazione sulla sentenza definendola «ingiusta sia dal punto di vista morale sia da quello tecnico».

«Ho appresso con amarezza la notizia della condanna di Mariangela Cotto nella Rimborsopoli bis della Regione Piemonte – commenta Verrua – Desidero esprimere la mia solidarietà a Mariangela per una sentenza che ritengo ingiusta sia dal punto di vista morale e sia dal punto di vista tecnico. Conosco Mariangela da molto tempo, siamo su diverse posizioni politiche, ma riconosco in lei una persona che si è sempre dedicata alla nostra città e provincia, senza lesinare tempo, impegno e risorse (soprattutto personali). Negli anni ha portato avanti con entusiasmo numerose iniziative innovative, sempre nell’interesse della comunità. Ecco perché questa sentenza appare oltremodo ingiusta e non rispecchia i principi di rigore e serietà che hanno sempre guidato e caratterizzato la sua azione politica. La giustizia non ha, certamente, reso un buon servizio alla collettività: allontanare Mariangela dall’impegno Politico attivo per la città di Asti è un danno enorme. Considero questa condanna un segnale negativo per tutti coloro che intendono l’azione politica come impegno attivo al servizio della comunità – conclude Verrua –  Probabilmente si preferiscono i politici del nulla, quelli che non fanno nulla si portano a casa il gettone di presenza senza proporre o fare nulla, gli yes man, quelli non fanno nulla non sanno nulla e non rischiano nulla».

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