Si avvicina il 13 aprile, giorno in cui si accenderà la telecamera per trasformare via Quintino Sella in Ztl (e con essa una porzione di piazza Statuto). Una decisione presa dall'amministrazione
Si avvicina il 13 aprile, giorno in cui si accenderà la telecamera per trasformare via Quintino Sella in Ztl (e con essa una porzione di piazza Statuto). Una decisione presa dall'amministrazione comunale contro cui si sono schierati i commercianti del quartiere, ma anche molti residenti. Tante le firme già raccolte che difficilmente serviranno a far cambiare idea al sindaco Brignolo. La sperimentazione durerà fino a settembre, poi si deciderà se renderla permanente o no. Sul caso interviene il direttore di Confcommercio, Claudio Bruno.
Contrario alla chiusura della strada ma, soprattutto, ai metodi adottati per giungere alla decisione, Bruno critica la scelta su via Quintino «perché fine a se stessa, fatta senza tenere conto di altre priorità necessariamente collegate all'estensione della Ztl. Bisogna unificare le aree mercatali in una sola area, come piazza del Palio, raddoppiare il parcheggio del Babilano, rivedere parzialmente l'uso di piazza Alfieri, almeno nelle vicinanze del monumento a Vittorio Alfieri, così da renderla più pedonale. Asti ha una conformazione molto particolare; la chiusura di via Quintino Sella era già stata provata una volta e bocciata sonoramente. Adesso si rifarà lo stesso errore facendo credere che il problema della città sia dato da questa strada».
Sabato anche Bruno, insieme al presidente della Camera di Commercio Sacco, hanno incontrato i commercianti raccogliendo le loro preoccupazioni sulla chiusura della via. «Qui lo smog c'entra fino ad un certo punto perché da via Quintino passeranno cento auto al giorno – continua Bruno – Quella è una strada di servizio per evitare di intasare via XX Settembre e, se commercianti e residenti non sono d'accordo nel chiuderla, magari bisognerebbe ascoltarli». Il direttore di Confcommercio non nasconde il proprio dispiacere per l'atteggiamento del Comune «che prevede poco confronto con gli altri e quel poco non viene preso in considerazione. Asti è una città urbanisticamente molto diversa da altre; ferme restando certe logiche legate allo sviluppo dei centri storici, bisogna trovare soluzioni sostenibili e rientranti in un "programma" che onestamente stentiamo ad intravvedere». Un accenno anche alla mancata Fiera Città di Asti che non si terrà dopo il flop dell'anno scorso.
«Viene meno un tradizione storica e istituzionale della città dopo 62 anni e io ne sono amareggiato, sia come direttore della Confcommercio che come cittadino. E' doppiamente grave che ciò accada nell'anno dell'Expo di Milano ma, ancora una volta, tutto nasce da una mancata programmazione, esattamente come nel caso di via Quintino Sella. Però una cosa vorrei capirla: perché andando sul sito della Regione Piemonte e aprendo il calendario degli eventi 2015 è riportata la Fiera Regionale Città di Asti, dal 1° al 10 maggio, con sede all'Enofila (con tema l'agricoltura, l'enogastronomia, trasporti, formazione, ambiente, sport e benessere ndr) mentre sul sito del Comune non c'è nulla a riguardo?»
Riccardo Santagati