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Attualità

Coronavirus: test a tappeto in tutte le case di riposo del Piemonte

Disposti dall’Unità di Crisi. L’esame sierologico è un primo screening rapido dell’infezione

Luoghi altamente a rischio

Le case di riposo sono una vera e propria “bomba ad orologeria” per quanto riguarda il rischio di contagio perché gli anziani ospiti vivono in comunità e, in ragione delle loro età avanzate e spesso di presenza di patologie importanti, rappresentano i soggetti più facilmente aggredibili dal virus.

E lo dimostra anche il bollettino delle vittime; nell’Astigiano la maggior parte di loro viveva in una casa di riposo.

Per evitare una propagazione del virus in queste comunità o almeno per avere un monitoraggio ragionato delle condizioni dei positivi, l’Unità di crisi della Regione ha disposto che vengano effettuati i test sierologici a tappeto su tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre 700 case di riposo del Piemonte.

Un primo screening

«I test sierologici – osserva l’assessore alla sanità della Regione, Icardi – offrono un primo screening rapido dell’infezione, in grado di identificare infezioni tardive, pregressi contatti col virus e avvenuto sviluppo di immunità e possono essere utili per confermare la possibilità di consentire il ritorno al lavoro del personale sanitario risultato negativo al tampone. In più – conclude Icardi -, permettono di raccogliere preziosi dati per le analisi epidemiologiche dell’avvenuto contatto col virus in ampie fasce di popolazione».

Sul piano tecnico, spiegano dall’Unità di Crisi, il dosaggio degli anticorpi IgM e IgG anti-COVID valuta l’avvenuto contatto col virus da parte delle difese immunitarie del soggetto.

A seconda della presenza e del dosaggio delle une e delle altre, è possibile avere delle informazioni rispetto alla fase della malattia, ovvero se questa è in fase acuta o se è stata superata.

 

 

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